Seguire ogni singola emissione modellistica è fuorviante, è risaputo, piuttosto si dovrebbero osservare i modelli previsionali nell’insieme e valutarne l’andamento in determinati archi temporali. E’ per questo che le ultime elaborazioni del modello ECMWF assumono una loro valenza. Perché il terreno artico fu battuto anzitempo da altri, ad esempio dall’americano GFS, e come tale è meritevole d’attenzione. Ieri, improvvisamente, i ruoli si son capovolti: se è vero che ECMWF, inizialmente, propendeva per un periodo pre-natalizio anticiclonico, è altrettanto vero che ad oggi sembra aver assunto quel ruolo che sino all’altro ieri apparteneva al rivale – o collega – d’oltre oceano.
Il prossimo weekend, succoso antipasto in vista del Natale, potrebbe condurci ad un corposo raffreddamento. Corposo perché si verrà da condizioni termiche autunnali, introdotte sul nostro Paese da quel richiamo d’aria mite che sta prendendo quota proprio in queste ore. Corposo perché lo sbalzo termico potrebbe essere notevole. Le termiche non saranno eclatanti (l’isoterma -5°C riuscirà a malapena a lambire alcune regioni) ma se confermate andrebbero a regalarci nuove sensazioni invernali dopo le prime vissute di recente.
Osservando l’elaborazione grafica (trattasi delle temperature alla quota isobarica di 850 hPa, circa 1500 metri d’altitudine) siamo in grado di ricondurre l’irruzione a quel lago d’aria fredda presente in Scandinavia ed alla concomitante collocazione dell’Alta delle Azzorre a ridosso dell’Europa occidentale. L’azione di blocco alle perturbazione atlantiche, seppur timida, potrebbe facilitare l’intrusione dell’aria fredda fin nel cuore del Mediterraneo.
Per concludere vorremmo sottolineare un aspetto: l’eventuale posizionamento ancor più orientale dell’Alta delle Azzorre andrebbe a dirottare l’irruzione sui Balcani e l’Italia si troverebbe all’interno delle maglie stabilizzanti anticicloniche. Ragion per cui vi invitiamo a non prendere le proiezioni attuali come oro colato.