Nell’ultimo articolo ci siamo lasciati discutendo di una fase fredda da inversione termica. Successivamente i giorni delle festività natalizie sono stati caratterizzati da un clima mite: il sole ha fatto salire i termometri fino a 10°. Dal 27 c’è stato un nuovo cambio di rotta ed è tornata alla ribalta l’inversione termica, che al mattino ha portato ad avere minime sotto i -4° mentre di giorno ha fatto salire i termometri oltre i 7°.
Il giorno 28 ha fatto il suo ingresso la nebbia, ma solo nel lembo più sud-occidentale della regione. Il risultato è stato quello di un isolamento climatico della zona colpita dal fenomeno nei confronti delle restanti zone.
Riporto qui sotto le località di pianura, situate tutte nel Veneto sud-occidentale, che hanno registrato la giornata di ghiaccio (tra parentesi gli estremi):
Trecenta (-4°/-0.2°), Pelizzare Bagnolo di Po (-4.3°/-0.2°), Masi (-3.7°/-0.3°), San Bellino (-3.9°/-0.5°), Balduina Sant’Urbano (-4.1°/-0.6°), Urbana (-4.2/-0.2°), Merlara (-4.3°/-0.9°).
Nelle restanti zone di pianura si sono registrate forti gelate mattutine, fino alle zone costiere, molti termometri sono scesi sotto i -4°. Nella parte di pianura centro settentrionale sono stati toccati i 10° di massima.
Nel tardo pomeriggio del 28 dicembre, dopo una breve pausa nelle ore centrali della giornata, la nebbia ha ripreso il sopravvento in buona parte delle province di Verona, Rovigo e Padova e Vicenza. Nel frattempo il freddo si è acutizzato e molte località alle ore 16 erano già ampiamente sotto lo 0°.
La mattina del 29 dicembre minime di tutto rispetto si sono registrate in tutta la pianura: Valeggio sul Mincio, Sossano e Villafranca Veronese sono scese sotto i -7°, Montegalda e Lonigo hanno pareggiato tale valore.
Villafranca Veronese possiede però due stazioni: oltre a quella ARPAV c’è una stazione A.M., proprio quest’ultima ha registrato una minima di quasi -9°.
In molte altre zone di pianura sono stati toccati senza fatica i -4°. Da mettere in rilievo i dati di alcune località costiere o del primo entroterra: Chioggia, stazione che ricordo è posizionata proprio sulla laguna, ha toccato i -4.7°, Pradon Porto Tolle -6.1°, Rosolina -6°.
La stazione di Este (loc. Calaone), posta a 69 m di quota sui Colli Euganei, si è trovata ai margini superiori dello strato di nebbia ed ha registrato una minima di -7.5°. Le stazioni più alte dei colli stessi, Faedo Cinto Euganeo (247 m slm) e Monte Grande Rovolon (454m slm), non sono mai scese sotto lo 0° in questi giorni.
Anche ieri alcune località hanno registrato la giornata di ghiaccio. Se nel giorno precedente il lusso era stato per poche stazioni, il giorno 29 dicembre è stata una giornata glaciale per buona parte della bassa veronese, bassa padovana occidentale, alto Polesine e parte della bassa vicentina. Pongo in rilievo le massime più basse registrate in pianura:
Roverchiara, Merlara e Trecenta -2.1°, Vangadizza e Urbana -2°.
Stamattina la situazione stenta ancora a migliorare, molte località hanno toccato i -7° all’alba. Per molte stazioni il limite degli 0° non viene superato da più di 60 ore, lo strato di galaverna supera ampiamente il centimetro di spessore.
Nonostante l’arrivo di una copertura nuvolosa, dovuta ad una blanda perturbazione, le temperature alle ore 9:30 del mattino rimangono ancorate a -4° in molte zone.
Per i dati si ringraziano Arpav e MeteoVeneto