Questi ultimi giorni del 2007 ci hanno regalato diverse belle giornate di stampo tipicamente invernale, rigide e talvolta nebbiose durante la notte ed al mattino ma anche abbastanza miti e soleggiate durante le ore diurne.
Condizioni tipiche dei periodi anticiclonici invernali con marcata inversione termica, quando la vasta “cupola” dell’alta pressione ci protegge dalle perturbazioni e dai venti.
Tuttavia questo “scudo anticiclonico” ha iniziato a dare segni di cedimento causa anche l’avanzare di un fronte perturbato molto debole da ovest.
Il caso ha voluto che la copertura nuvolosa giungesse sulla Toscana proprio nel momento più propizio per l’intrappolamento dell’aria fredda nei bassi strati: al primo mattino.
Cioè proprio quando la precedente nottata serena era riuscita a garantire un ottimo raffreddamento (per irraggiamento) di tutte le pianure, i fondovalle e le coste.
L’arrivo delle nubi ha così sigillato l’aria molto fredda in basso evitando che il sole potesse riscaldarla.
Ecco spiegata l’aria relativamente rigida che si registra oggi sulle pianure, specialmente quelle centro-settentrionali, della regione.
Sono arrivate anche alcune deboli precipitazioni sparse che sono riuscite ad ingannare qualcuno che magari, viste appunto le temperature molto basse, sperava in una bella nevicata.
Ma la situazione non è così semplice.
L’inversione termica presuppone che in quota vi siano temperature superiori rispetto alla pianura, l’aria fredda e stagnante è molto più pesante dell’aria più tiepida e quindi piano piano si adagia in basso, sulle pianure e nelle valli eccetera.
Quindi all’arrivo delle precipitazioni è fondamentale la temperatura che c’è in alta quota (dove ci sono le nubi e dove hanno origine i fenomeni) che non quella al suolo per conoscere lo stato liquido o solido della precipitazione stessa.
Ed in condizioni di inversione termica, in quota, la temperatura è maggiore e spesso anche positiva.
Ecco quindi spiegato in parole semplicissime come può piovere nonostante sulle pianure ci siano temperature assai vicine agli zero gradi. Proprio come oggi in Toscana.
Sulla parte centro-settentrionale della regione l’effettiva quota dello zero termico è all’incirca sui 1000 metri, con un gradiente termico verticale fino al livello del mare molto basso, di circa 0,3°C per ogni 100 metri.
Quindi sotto ai 1000 metri la temperatura è di poco positiva e allora l’unica variabile che potrebbe portare la neve anziché la pioggia è l’umidità relativa dell’aria. Infatti più bassa è l’umidità più bassa sarà la temperatura di rugiada, cioè la temperatura alla quale il vapore acqueo condensa, ma con gli alti tassi di umidità odierni (80-85%), la condensazione del vapore acqueo avverrà a temperature dell’aria positive e quindi non vi è possibilità di formazione dei cristalli di ghiaccio, se non forse nelle zone più interne dove la copertura nuvolosa è arrivata più tardi e il tasso d’umidità risulta inferiore, soprattutto in caso di precipitazioni almeno di moderata intensità. Ma al momento l’intensità dell precipitazioni risulta ovunque debole o molto debole.
Le condizioni dovrebbero inoltre migliorare già da questa sera con nuvolosità via via sempre meno compatta e con schiarite sempre più ampie.
Per San Silvestro e per Capodanno sembra garantito il bel tempo anche se farà piuttosto freddo specialmente dopo il tramonto e fino a metà mattina.
Da mercoledì e fino all’Epifania invece sembrerebbe in arrivo un periodo piuttosto mite ed umido, con piogge sparse.
Ma ne riparleremo.
Intanto rivolgo un sincero augurio di Buone Feste e di un sereno anno venturo a tutti i lettori del MeteoGiornale.