L’alta pressione Urlike si apposta, col suo picco a 1025 hPa, sopra il Mare del Nord. La sua nuova posizione obbliga la depressione Tim (999 hPa) a spostarsi verso la Russia nord-occidentale.
La nuova collocazione di Tim nel panorama barico settentrionale aggiunge carica depressionaria all’ormai stabile voragine scandinava che, sfruttando l’intromissione fredda mitteleuropea di questi giorni, si appropinqua a distendersi lungo i Paesi orientali europei.
La frusta fredda sopra menzionata avvolge e scavalca le Alpi sino a distendersi sopra la Pianura Padana, coadiuvata dalla depressione mobile francese a 1014 hPa appostata sopra il Golfo del Leone.
Dal settore azzorriano spicca un nuovo cuneo anticiclonico a 1023 hPa, ansioso di respingere le nuove aggregazioni cicloniche islandesi, capeggiate da un indomabile fulcro a 983 hPa.
La composizione plumbea del ciclone islandese sovrasta l’intero Atlantico settentrionale dispensando piogge sino alla Gran Bretagna centrale. Lì inizia la protezione meteorologica dell’alta pressione Urlike, dispiegata sino a tutto il versante settentrionale continentale.
Questa scia anticiclonica separa la fitta coltre nuvolosa e temporalesca alpina, capace di infliggere alla Baviera, ai Paesi austroungarici ed ai settori Alpini fitti rovesci pluviometrici, dall’irrobustimento depressionario scandinavo.
Quest’ultimo si impossessa delle Repubbliche Baltiche e della Russia nord-occidentale, stendendo il proprio fronte freddo sino a Mosca. Il suo intento è quello di scendere latitudinalmente verso i Paesi dell’Est, anche se dovrà fare i conti con la spinta laterale che apporterà nei giorni prossimi Urlike.
Intanto, la campana altopressionaria mediterranea si è notevolmente assottigliata ed arretrata, riuscendo a influire solamente sul centro-sud Italia e Mediterraneo centrale.