Può considerarsi conclusa l’emergenza neve nelle regioni del Centro Italia. Ma è bene intendersi sull’utilizzo del termine “emergenza”. La buona notizia, difatti, è il termine delle precipitazioni. La cattiva, invece, che la situazione resterà critica per la troppa neve caduta e occorreranno giorni affinché si possano aprire i varchi necessari per fornire assistenza e supporto alle migliaia di Italiani tuttora isolati nei paesini dell’entroterra appenninico.
Il maltempo, nel mentre, sta per dirigersi al Sud Italia. La giornata di domani sarà condizionata da una forte instabilità, accompagnata da precipitazioni localmente consistenti e persistenti. L’aria fredda si propagherà verso quei settori e le temperature – le massime in particolare – caleranno di parecchi gradi. Significa che i fenomeni assumeranno carattere nevoso a bassissima quota.
Nevicherà in collina su tutte le regioni, ma vi saranno delle zone ove la neve potrà cadere copiosa sino a ridosso della pianura. Accadrà in Campania e sulla Puglia, ma anche nella parte interna della Basilicata. Non è da escludere che in Calabria – nell’area del Pollino e della Sila – i fiocchi possano discendere al di sotto dei 400 metri. Difficile che nevichi sui litorali, ma si potrebbe assistere a qualche fioccata sui litorali del Cilento e del Gargano.
La mappa che alleghiamo è relativa agli accumuli di neve nell’arco delle 24 ore di martedì 14 Febbraio. Tramite la scala numerica e colorimetrica, siamo in grado di supporre precipitazioni di 15-20 cm di neve fresca in tutta l’area appenninica. Localmente si potrebbe arrivare ai 30 in Sila, sul Pollino, nella Basilicata orientale, nel Foggiano e sul Gargano.
Segnaliamo, in conclusione, le residue fioccate che interesseranno le regioni del versante Adriatico, le zone interne della Sardegna e il ritorno della neve sulle Alpi di confine.