Il tempo in Europa – Stiamo assistendo al tentativo, da parte delle perturbazioni atlantiche, di smantellamento del blocco anticiclonico. La struttura, lo ricordiamo, è la più ampia dell’estate: si estende dal nord Africa fino all’Europa orientale, con valori di temperatura da record in molte Nazioni. I 40°C sono stati raggiunti in Francia e pensate, anche sulla Repubblica Ceca.
Per abbattere un muro dalle fondamenta così salde, occorre ben altro che un semplice fronte perturbato. La risultante dell’azione erosiva si è tradotta nell’ingresso di qualche spiffero di aria umida, che ha prodotto varie celle temporalesche sulla Francia, sull’arco alpino, al confine tra la Repubblica Ceca e la Polonia, in Romania.
Temporali meno incisivi – Una discreta cumulogenesi ha investito, nelle prime ore pomeridiane, la catena alpina. Da ovest verso est, sono fiorite varie celle temporalesche che hanno prodotto delle piogge quasi esclusivamente nelle zone montane. Si tratta di precipitazioni temporanee, che servono ad attuire soltanto in parte la forte calura che ha investito anche le zone alpine portando lo zero termico ben oltre i 4000 metri di altitudine.
Caldo campale – Ovviamente non possiamo esimerci dall’affrontare il tema termico, assolutamente dominante negli ultimi giorni. Le regioni centro settentrionali continuano ad essere le più calde, con punte di 39°C nel Vicentino, 38°C in Emilia Romagna, su Firenze, nel Perugino e nelle valli interne laziali. Va relativamente meglio, se così si può dire, nelle altre regioni.
Punte di 35-36°C sono state registrate in Sardegna, Campania, Puglia, Basilicata e Calabria. Segnaliamo gli altissimi tassi di umidità sulle coste, soprattutto in Liguria e sul versante tirrenico. Gli indici di calore, di conseguenza, hanno sfiorato o persino superato i 40°C.