Il suo nome ufficiale è quello di Hunga Tonga-Hunga Ha’apai, non certo facile da pronunciare, ma in tutto il mondo è conosciuta come l’isola ‘marziana’, per la somiglianza con il Pianeta Rosso. C’è ben poco di terrestre, infatti, dietro la storia di questa isola, di origine vulcanica, emersa nel gennaio 2015.
La formazione di quest’isola avvenne un mese dopo una violenta eruzione di un vulcano sottomarino. Il magma, a contatto con l’acqua fredda dell’oceano, provocò esplosioni di ceneri e rocce e il materiale iniziò a sedimentarsi in superficie, formando un cono alto circa cento metri.
L’isola ha suscitato interesse anche tra gli scienziati Nasa, dal momento che la conformazione delle rocce sembrerebbe essere analoga a quelle presenti su Marte. L’ipotesi è quella che, all’interno di queste rocce, possano vivere microrganismi che, secondo alcuni esperti, potrebbero vivere (o aver vissuto) su Marte.
Dopo la ‘nascita’ di Hunga Tonga-Hunga Ha’apai, gli esperti avevano stimato che avrebbe avuto una vita decisamente breve: pochi mesi, al massimo un anno, a causa della giovane età delle rocce e della costante erosione delle acque dell’oceano.
Gli esempi, in passato, non sono mai mancati: molte isolette sono nate da eruzioni vulcaniche, ma erano sparite poco dopo. Invece, contrariamente a ogni previsione, quest’isola sta resistendo anche se è destinata a sparire nel giro di 30 anni al massimo.