L’elemento saliente a breve termine.
La settimana sarà caratterizzata dalla persistenza anticiclonica oceanica sui settori centro settentrionali della nostra penisola. Sulle isole e le estreme regioni meridionali avremo invece l’azione instabilizzante dettata da ampia figura ciclonica tra nord Africa e Tirreno meridionale.
L’elemento saliente a medio termine.
L’ingresso dicembrino propone scenari distinti. Vediamo quali. Il modello americano GFS propone un rinforzo del flusso umido oceanico, in ingresso sulla nostra penisola sotto forma di intense correnti occidentali. Poche le precipitazioni relegate alle regioni settentrionali e i settori medio alto tirrenici. Temperature sostanzialmente in linea con il periodo. Il modello europeo ECMWF indica, proponendo scenari accennati qualche giorno fa, una strada fredda, dettata da estensione meridiana dell’alta pressione oceanica addirittura verso il Polo, con repentina quanto fredda irruzione artico-marittima verso il Mediterraneo centro orientale.
L’elemento saliente a lungo termine.
Chiaro quindi che l’ingresso in seconda decade dicembrina dipenderà inevitabilmente dall’evoluzione suddetta. Da un lato potrebbe diatti prsoeguire il trend oscillatorio oceanico, dall’altro una possente area ciclonica a carattere freddo tra Italia e Balcani.
Il trend a lungo termine:
Ecco allora che gli scenari percorribili mostrano sostanziali differenze. Tuttavia, anche se a prima vista non parrebbe, vi sono importante elementi comuni. Primo fra tutti un forte raffreddamento del comparto orientale continentale, sulla Russia europea potrebbe isolarsi un blocco d’aria gelida la cui permanenza verrebbe favorita dal flusso oceanico piuttosto basso.
Elementi di incertezza:
Il maggiore elemento di incertezza è legato alla presenza ciclonica polare in sede canadese. Se da un lato si presuppone un suo rinforzo, con estensione verso est, dall’altro si ipotizza una minore ingerenza.
Ci pare importante sottolineare inoltre che visioni diametralmente opposte, da parte dei modelli di previsione, sono dettati da alcuni elementi a livello troposferico orientati verso la piena maturità invernale. Situazione di difficile lettura, che poi si ripercuotono inevitabilmente nel long range.
Fattori di normalità climatica:
Dando adito alla visione “americana” si avrebbe un periodo contrassegnato da temperature prossime ai valori medi, con possibilitò precipitative al nord e su centrali tirreniche.
Se dovesse concretizzarsi l’ipotesi “europea”, ecco che dicembre potrebbe proporre un avvio piuttosto freddo, con temperature abbondantemente sotto la norma.
Focus: evoluzione sino al 09 dicembre 2007
Prima fase previsionale, quella settimana, segnata da condizioni di tempo stabile su regioni centro settentrionali, mentre piogge e clima mite andranno ad interessare dapprima la Sardegna, poi la Sicilia ed infine le estreme regioni meridionali. In prossimità del fine settimana si potrebbe osservare un blando peggioramento atlantico sulle regioni settentrionali.
Peggioramento atlantico che potrebbe rivelarsi preludio ad un periodo dominato dal flusso di correnti occidentali, con ondulazioni della corda atlantica tali da favorire precipitazioni a carattere sparso sulle regioni centro settentrionali. Dal 3-4 dicembre entrano in gioco quelle variabili che abbiamo descritto precedentemente, potrebbe difatti concretizzarsi la fase fredda secondo il modello europeo, comunque possiamo ritenere che il tempo stabile possa lasciar strada a cieli prevalentemente nuvolosi.
Evoluzione sino al 14 dicembre 2007
Spingersi al giro di boa dicembrino, oggi, pare impresa ardua. Abbiamo visto ultimamente come i modelli siano in grado di cambiar rotta nell’arco di sole 24-48 ore. Diamo tempo al tempo, anche se ribadiamo quanto siano forti alcuni segnali che propendono per un ingresso invernale in grande stile.
In conclusione.
In conclusione vorremmo ricordare l’essenza primaria della meteorologia: l’imprevedibilità. L’abbiamo più volte definita come scienza inesatta e come tale avremo sempre da imparare.