La parentesi instabile, iniziata sul finire della scorsa settimana, vive quest’oggi la sua fase clou, per via della penetrazione del cavo depressionario di natura nord-atlantica, pur smorzato nel suo cammino verso est-sud/est dall’ingombrante presenza del campo anticiclonico pre-esistente. L’onda ciclonica è dunque legata al passaggio di una vera e propria linea d’instabilità, vivacizzata dai maggiori contrasti termici derivanti dall’interazione fra gli sbuffi d’aria fresca in quota e l’aria caldo-umida nei bassi strati presente sull’intero nostro territorio e mari circostanti.
Una lunga striscia nuvolosa, legata all’azione ondulatoria ciclonica protesa dall’Islanda, si estende dalla Penisola Scandinava fino alle regioni settentrionali italiane. Si tratta di un complesso sistema instabile, caratterizzato pertanto da una vivace attività temporalesca non solo sulle nostre regioni o sul cuore dell’Europa, ma persino sulle nazioni nordiche. Il corridoio lungo il quale si muove la perturbazione è piuttosto ristretto, lo sbocco verso levante è rallentato da una barriera anticiclonica sulla parte orientale del Continente, ma anche sul Basso Mediterraneo stenta a cedere il cuneo anticiclonico sub-tropicale.
L’ingresso dell’onda ciclonica verso i meridiani centrali europei è incentivata da una drastica rimonta anticiclonica sull’Ovest Europa, chiaramente evidente dall’immagine satellitare tanto che persino le Isole Britanniche appaiono interessate da questa ravvicinata espansione dell’anticiclone delle Azzorre. Solo sulla Penisola Iberica agisce una debole goccia fredda, a cui è legata la perturbazione che vediamo protagonista sul bacino occidentale del Mediterraneo e le cui propaggini nuvolose alte più avanzate tendono a raggiungere la Sardegna.
L’alta pressione, proseguendo nella sua spinta invasiva verso est, determinerà l’ulteriore movimento verso est del sistema ciclonico, che avrà modo di spingere la propria aria fresca ed instabile anche su parte delle regioni centro-meridionali del nostro Paese, ove quindi registreremo un ulteriore cedimento barico a tutte le quote. In merito alla giornata odierna, le condizioni meteo più instabili hanno interessato inizialmente soprattutto il comparto alpino centro-orientale con cieli grigi e temperature relativamente fresche.
Col trascorrere della giornata i nuclei convettivi, sospinti da correnti in quota nord/occidentali, si sono ben sviluppati anche su diverse zone della Pianura Padana e dell’Emilia Romagna, favorendo improvvisi cali termici sulle aree colpite. Il peggioramento sta coinvolgendo, in queste ultime ore, gran parte delle regioni centrali, soprattutto l’Appennino Toscano, l’Umbria, le Marche e l’Abruzzo. La fiondata d’aria instabile si sta infatti espandendo verso sud/est e in queste ore pomeridiane sono entrati in gioco i contrasti derivanti dal forte riscaldamento diurno.
Il bel tempo resiste invece al Sud Italia e sulle Isole, nonostante un po’ di nubi in Sardegna. Il cuneo anticiclonico proteso dal Nord Africa ha peraltro inibito l’instabilità diurna, che si era invece verificata durante gli scorsi giorni. Caldo senza eccessi, con punte massime che non sono andate oltre i 35 gradi. Nella giornata di domani attendiamo un miglioramento al Nord, mentre le insidie instabili maggiori colpiranno i versanti adriatici, stante l’incursione dell’aria fresca in quota.