ANTICICLONE CONFINATO ad ovest Tarda ad intravedersi una svolta meteorologica sul Continente Europeo, ancora in gran parte soggiogato all’azione instabile di una vasta saccatura con perno principale in corrispondenza della Polonia, colpita assieme alla Germania nord-orientale dalle maggiori precipitazioni nelle ultime ore. Non riesce ancora a fare significativi progressi verso est l’alta pressione delle Azzorre, che si limita per il momento a coinvolgere più direttamente la Penisola Iberica, anche se inizia a spingere verso le coste atlantiche francesi e le Isole Britanniche.
La vasta onda ciclonica ha perso molta brillantezza, ma continua ad essere alimentata da spifferi d’aria fresca in discesa dalle alte latitudini. Lo spostamento del motore della saccatura verso le nazioni baltiche sta determinando una maggiore instabilità con forti temporali tra i settori orientali europei e la Russia: l’anticiclone di blocco, che presentava i massimi alle latitudini russe, si sta ora ritirando verso sud riuscendo a proteggendo in modo efficace solo parte del Mar Nero e l’area del Caucaso.
In Italia si è esaurita quell’area di maltempo che ha messo a ferro e fuoco molte regioni, penetrando eccezionalmente anche su parte del Sud: l’area perturbata, a prevalente carattere temporalesco, si è messa in fuga verso i Balcani, così da consentire un parziale miglioramento. Data l’assenza di qualsivoglia protezione anticiclonica e per effetto di una circolazione fresca in quota, l’instabilità pomeridiana è salita alla ribalta: i maggiori acquazzoni hanno interessato dapprima quasi tutte le zone appenniniche e limitrofe fino alla Lucania ed alla Puglia, sfondando anche sulle pianure come avvenuto ad esempio in Emilia Romagna e sulla Toscana, dove le manifestazioni temporalesche hanno coinvolto per esempio i due capoluoghi.