Non ha ancora un nome la TEMPESTA che, in apertura della prossima settimana, spazzerà in lungo e in largo diverse zone dell’Europa Occidentale, portando in dote soprattutto un’autentica tempesta di vento: al momento, la suddetta area ciclonica si trova ancora in gestazione fra il Canada e la Groenlandia. Il drastico abbassamento della corrente a getto fin sulla Penisola Iberica farà in modo di trasportare rapidamente il perno del possente vortice verso sud-est, in maniera tale da irrompere con grande veemenza tra le Isole Britanniche e la Francia.
Il profondo ciclone extratropicale conserverà quasi intatta la propria forza nella decisa intrusione verso le coste nord-occidentali dell’Europa Atlantica: nelle prime ore di lunedì si avvicinerà all’Irlanda e sarà in questa fase che venti tempestosi interverranno a spazzare con forza le Isole Britanniche e le coste occidentali francesi: si stimano al momento raffiche localmente superiori ai 120 km/h con onde d’altezza fino ad oltre 10 metri che potrebbero infrangersi sulla costa atlantica francese. Nella notte fra lunedì e martedì il nucleo ciclonico dovrebbe andare a collocarsi fra la Manica e la Bretagna, con minimo di pressione poco sotto i 970 hPa, non più eccezionalmente profondo com’era stato ipotizzato ieri da alcune proiezioni modellistiche.
EFFETTI SULL’ITALIA Poco cambia, la super depressione nord-atlantica avrà riflessi importanti per oltre mezza Europa ed anche il Mediterraneo non resterà certo immune. Nel corso di martedì il minimo barico principale, seppure in graduale colmamento, proseguirà la propria corsa verso est portandosi tra la Germania e le nazioni alpine, ma sarà proprio in questo frangente che l’Italia subirà i maggiori effetti perturbati, accentuati peraltro da un minimo barico secondario prossimo al Mar Ligure.
Il maltempo interesserà in particolare l’Italia Centro-Settentrionale e parte dei versanti meridionali tirrenici, mentre il vento sarà piuttosto sostenuto sulla maggior parte delle aree italiane, compreso il Sud: per le ore centrali di martedì il Libeccio e l’Ostro si divideranno lo scenario dei mari italiani, con il primo maggiormente presente sul Tirreno ed il secondo lungo l’Adriatico. Naturalmente la forza notevole del vento produrrà situazioni ideali per mareggiate importanti su tutte le zone litoranee più esposte. Il vento sull’Italia sarà esaltato alla genesi di un minimo barico secondario sottovento alle Alpi, che probabilmente si posizionerà tra il Golfo del Leone ed il Mar Ligure.