Si è ormai chiusa la lunga fase di gelo che ci ha fatto vivere delle giornate molto emozionanti nella scorsa settimana. La neve era salita in cattedra venerdì, mentre le temperature post-nevicata hanno rappresentato la vera ciliegina sulla torta: raggiunti alcuni record di gelo per dicembre soprattutto sui litorali settentrionali adriatici.
Già l’anno scorso a dicembre un blitz artico aveva fatto registrare delle temperature minime molto considerevoli, con alcuni record davvero notevoli (su tutti, i -18°C ad Udine). La storia si ripete ad un anno di distanza, così come sembrano per il momento ripetersi le ricorrenti fasi di forte gelo alle medie-alte latitudini del Continente Europeo. Un lago d’aria gelida si sta infatti accanendo tra il Nord Europa e le Isole Britanniche: dall’immagine satellitare possiamo intuire i suoli fortemente innevati non solo in Gran Bretagna, ma anche sul nord della Francia, sul Benelux, sulla Danimarca e sulla Germania.
FASE METEO INTERLOCUTORIA Sull’Italia si sono affacciate correnti più miti ed umide occidentali, che sospingono ammassi nuvolosi per il momento di scarsa consistenza. Sta infatti scorrendo un debole flusso zonale scarsamente ondulatorio nell’ambito di un flebile regime di bassa pressione troppo smorzato per portare vivacità in termini di fenomeni.
Solo tra il Lazio, la Campania ed il nord della Puglia si registra qualche fenomeno precipitativo più consistente, mentre risalgono alla serata di ieri e alla scorsa notte le deboli spruzzate di neve che hanno interessato alcune zone padane. La neve ha fatto capolino ieri anche su Genova, che si è svegliata con un po’ di biancore sui tetti: il merito della caduta della neve, come spesso avviene, va attribuita alla Tramontana scura.