Un caldo anomalo ha interessato nei giorni scorsi l’Artico russo, sia nel settore europeo che in quello asiatico. Martedì e mercoledì, temperature tra 15° e 25°C oltre la norma si sono registrate nel nordovest della Siberia, con Cape Chelyuskin, punto più settentrionale dell’Asia continentale, che ha sfiorato i -6°C entrambi i giorni. Normalmente in questo periodo dell’anno non si superano i -20°C. Forti venti da sud o sudovest, localmente conosciuti come Yuzhok, hanno reso però intenso il freddo percepito. Tiksi, vicino alla foce della Lena, ha registrato venti sostenuti tra 40 e 60 mph mercoledì e raffiche fino a 80 mph. Le temperature estreme della giornata sono state -25,7°/-13,6°C ma il windchill è rimasto compreso tra -40° e -48°C. Sempre nel nord della Siberia, mercoledì estremi termici -11,9°/-9,1°C ad Hatanga (martedì -11,6°/-7,3°C) e -10,0°/-8,3°C a Saskylah (martedì -17,4°/-8,9°C), valori di circa 20°C superiori alle medie del mese.
Mercoledì 22 forti venti freddi hanno investito parte della costa orientale della Groenlandia. Nell’estremo nordest, venti sostenuti tra 50 e 65 mph sono stati registrati a Kroyers Holme, con temperatura tra -24° e -21°C (windchill fino a -57°C). Nel sudest, Ikermit è stata spazzata da venti fino a 55-60 mph a fine giornata, con temperatura tra -20° e -23°C.
Abbiamo già scritto della depressione sul Mar di Norvegia e relativa tempesta di vento meridionale di mercoledì 22 in Scandinavia. Intorno alla stessa depressione hanno soffiato, tra martedì sera e mercoledì, intensi venti da nordovest sull’Europa nordoccidentale e sul Mare del Nord. Le piattaforme petrolifere hanno registrato i valori più alti, con venti sostenuti fino a 70 mph su Gullfax, tra le Shetland e la Norvegia, ma anche a North Rona, a nord della Scozia, il vento sostenuto ha toccato le 60 mph.
La neve ha imbiancato buona parte della Bulgaria questa settimana. Mercoledì pomeriggio il manto nevoso era spesso 20 cm nella capitale del paese, Sofia.
Piogge insolitamente forti hanno bagnato la Cina centro-orientale a metà settimana. Le piogge sono cadute tra martedì pomeriggio e giovedì mattina, lasciando accumuli, in 36 ore, di 36 mm a Liyang e Wuhu, e 28 mm a Shangai e Yueyang. La media di dicembre in queste località oscilla tra 25 e 38 mm.
Neve nel nord del Giappone mercoledì 22 dicembre. A Sapporo, principale città dell’isola di Hokkaido, la nevicata è stata modesta (1,5 mm equivalenti in pioggia), portando lo spessore del manto bianco a 26 cm. 10 mm l’accumulo di Ashahikawa (al suolo 54 cm), con la precipitazione accompagnata da freddo intenso (estremi termici -8,4°/-7,1°C). La nevicata più intensa è però scesa ad Aomori, nel nord dell’isola di Honshu, la più grande dell’arcipelago, con un accumulo di 26 mm di pioggia equivalente e uno strato di neve al suolo arrivato a 44 cm.
Nell’Australia Meridionale mercoledì è stata una giornata più calda del normale. Adelaide, posta sulla costa del Saint Vincent Gulf, è salita fino a oltre 35°C, mentre la media delle massime di dicembre è poco superiore ai 24°C.
Rovesci tropicali estivi continuano a interessare parte del Queensland. Rolleston, 550 km a nordovest di Brisbane, è stata investita da 90 mm in 2 giorni, più della media di dicembre (87 mm). Finora dicembre è stato piovosissimo sulla città, con ben 297 mm complessivi.
Il 22 dicembre gli estremi termici di Ottawa sono stati -16,6°/-5,8°C, quindi il freddo è stato molto attenuato rispetto ai giorni precedenti. Tuttavia, una nuova “onda” fredda si è prepotentemente affacciata scendendo attraverso le grandi praterie, facendo scendere a livelli bassissimi i termometri delle località canadesi del sud di Saskatchewan e Manitoba. Alcuni estremi termici significativi: Winnipeg -32,6°/-20,2°C, Dauphin -35,2°C/-21,8°C, Regina -24,4°/-17,4°C.
Il freddo ha superato già il confine con gli USA nella giornata di mercoledì 22, abbassando ulteriormente le temperature sulla regione, già rimaste molto rigide dopo la precedente irruzione artica. Duluth, nel Minnesota, sulle rive del Lago Superiore, ha avuto mercoledì una massima di -20,0°C (minima -23,3°C), scendendo a -28,3°C la notte seguente. La media di dicembre è -4,3°C per le massime e -11,7°C per le minime. Altre minime del 22 dicembre: Fargo -23,3°C, Bismarck -24,4°C, International Falls -28,9°C (le prime due in North Dakota, la terza in Minnesota).
E mentre le pianure centrali e il nordest “battono i denti” il settore più meridionale dell’Alaska, esposto alle correnti umide proveniente dal Pacifico, continua ad avere tempo mite ma perturbato. Il 22 dicembre Yakutat ha registrato estremi termici 0,0°/7,2°C, con 100 mm tondi di pioggia.
La città di Shahhat si trova nel nordest della Libia, in Cirenaica. Rovesci vi hanno scaricato 11 mm nelle 24 ore antecedenti le 6 GMT di giovedì 23, praticamente metà della media pluviometrica di dicembre (24 mm).
Piogge torrenziali in Sud Africa. Intensi temporali hanno interessato soprattutto le coste meridionali e sudorientali del paese. Knysna, all’incirca a metà strada tra Capetown e Port Elizabeth, ha registrato 199 mm nelle 24 ore antecedenti le 6 GMT di giovedì, contro una media di dicembre di 54 mm. Altri accumuli significativi riferiti a mercoledì 22 dicembre: Robertson 185 mm, Riversdale 127, Port Elizabeth 71.
Mercoledì tra il pomeriggio e la sera, isolati ma intensi temporali su parte del Ghana hanno portato localmente accumuli di pioggia molto significativi. Kumasi, per esempio, nella provincia Ashanti (sud del paese), ha registrato 33 mm in 24 ore, quelle antecedenti le 6 GMT di giovedì, appena più della media mensile di dicembre (32 mm).
Ancora altissime le temperature massime tra l’entroterra del Senegal, il Mali, il sud della Mauritania e il Niger. Mercoledì 22 dicembre queste alcuni valori: Niamey (Niger) 38,2°C, Yelimane (Mali) 40,2°C, Kayes (Mali) 38,8°C, Nema (Maurìtania) 38,0°C, Matam (Senegal) 40,2°C, Linguere (Senegal) 37,7°C.