Un cavo d’onda ciclonico sta transitando sul Nord Italia, per questo la nuova settimana si è aperta all’insegna di condizioni moderatamente instabili. Il vortice instabile non ha la forza per minare in maniera significativa le fondamenta del cuneo anticiclonico nord-africano che ancora abbraccia l’Italia, mentre dal Vicino Atlantico si va espandendo l’alta pressione delle Azzorre. L’evoluzione barica tenderà così a divenire più dinamica e, nella giornata di domani, come illustrato dalla mappa in basso, assisteremo allo slittamento verso est dell’onda ciclonica, la quale comunque potrà determinare l’afflusso d’aria più instabile anche lungo le regioni centro-meridionali della Penisola.
Ecco le conseguenze del parziale cedimento anticiclonico e dell’aria più instabile che scorreranno sui bacini orientali della Penisola. Per il pomeriggio-sera di domani non mancheranno rovesci temporaleschi, in particolare sulle zone interne appenniniche dei settori adriatici, mentre seguirà l’arrivo di vivaci venti settentrionali al suolo, incentivati dal gradiente barico fra l’alta pressione ad ovest e la circolazione ciclonica sui Balcani.
L’anticiclone delle Azzorre, unito ad un parziale contributo nord-africano, dovrebbe garantire sostanziale stabilità e bel tempo per tutta la seconda parte della settimana. Nella mappa in basso è riprodotta la situazione prevista da ECMWF per il sabato di Ferragosto: solo le Alpi saranno lambite da infiltrazioni instabili di natura oceanica: sullo scenario europeo resterà infatti protagonista la depressione d’Islanda, la cui azione umida ed instabile si farà strada sull’Europa Centrale, ma non sul Mediterraneo.
Puntando lo sguardo al lungo termine, già da qualche giorno i principali centri di calcolo hanno mostrato la possibilità di un guasto meteo più serio ed incisivo per i giorni immediatamente successivi al Ferragosto, quindi per la prossima settimana. Gli aggiornamenti odierni, tuttavia, hanno smorzato l’ipotesi di una sensibile rottura stagionale ed evidenziano anzi la tenuta anticiclonica sul Mediterraneo Centro-Occidentale, il cui alito oceanico eviterà ancora gli eccessi di caldo.