Dopo aver osservato – ieri – le proiezioni mensili di uno dei più importanti modelli stagionali (il CFSv2) e dopo aver analizzato per più di un mese varie dinamiche a carico dell’atmosfera, possiamo stilare un primo trend evolutivo concernente l’inverno 2016/2017. Facciamo un rapido riepilogo: l’Europa è stata preda, negli ultimi 2 mesi, di anomalie bariche possenti. Alte Pressioni persistenti ad alte latitudini hanno avuto non poche ripercussioni sulla distribuzione termiche e delle precipitazioni. Due su tutte: il caldo anomalo dell’Artico e l’enorme superficie nevosa dell’Euroasia.
Poi abbiamo analizzate le anomalie termiche oceaniche, evidenziando alcune interessanti anomalie e soprattutto rivelando significative variazioni rispetto agli anni scorsi. Ci siamo soffermati sull’ENSO, dicendovi della sua neutralità ma con tendenza a debole Nina. Abbiamo persino fatto menzione del ciclo solare, prossimo a un minimo importante.
In altre sedi s’è discusso, ampiamente, dello stato di salute del Vortice Polare. Ecco, questa è una variabile da tenere assolutamente in considerazione perché potrebbe rappresentare quel quid in più – o in meno – nella riuscita di un impianto stagionale che recita freddo. Già, combinando assieme tutti gli elementi crediamo ci siano buone probabilità che l’inverno possa risultare un po’ più freddo della media. Non troppo, probabilmente non sarà crudo e cattivo come in altre lande, ma da qui a marzo potrebbero manifestarsi episodi di freddo anche importanti.
A nostro avviso potrebbe risultare un trimestre dinamico, orientato in direzione di scambi meridiani pronunciati. Il che potrebbe esporci alle incursioni artiche ma anche a periodi anticiclonici – non persistenti – con giornate relativamente miti. Ovviamente queste fasi andrebbero a incidere su nebbie, foschie e forti escursioni termiche giornaliere. Da valutare, soprattutto a gennaio, l’eventuale ingerenza a ovest dell’Alta Pressione russo-siberiana. Questa sì che potrebbe portarci qualche episodio freddo davvero importante.
Abbiamo qualche dubbio circa le precipitazioni, legate essenzialmente al concetto di variabilità succitato. Di certo non vediamo spiragli per fasi atlantiche durature, capaci di portarci piogge benefiche e ripetute. Questa è la nostra “view” allo stato attuale, ma vi invitiamo a seguirci perché le novità che potrebbero subentrare cammin facendo verranno opportunamente trattate e valutate.