Il mese di marzo 2006, in buona parte delle regioni settentrionali dell’Africa, in quel vasto territorio chiamato Maghreb, la temperatura è stata superiore ai valori tipici del mese, un’anomalia diffusa che in aprile si è estesa a diverse regioni europee a clima mediterraneo.
Nel Nord Europa, marzo è stato diffusamente gelido e nevoso, e seguiva ai già freddi gennaio e febbraio. Così che il repentino aumento della temperatura sull’Europa centrale e balcanica successo in aprile innescava l’avvio, anche in conseguenza alle fitte piogge delle ultime settimane, un’alluvione d’eccezionale portata.
Il mese d’aprile fa parte di un periodo climatico definito di transizione, dove caldo nordafricano si protende verso nord e sovente interagisce con le correnti fresche del nord Atlantico.
Può succedere che si diano figura intense aree di Bassa Pressione, oppure, ma succede meno di frequente, che si realizzino fasi di caldo.
In questi giorni una nuova ondata di caldo ha interessato parte dell’Italia, essenzialmente le Isole Maggiori, dove si sono avuti picchi di temperatura vicini ai +30°C. Oggi fa caldo in tutto il Sud Italia, dove erano attese fitte piogge, in Campania si sono avuti picchi sino a +29°C.
Osservando le proiezioni dei grafici della temperatura attesa per i prossimi 15/20 giorni, intravediamo che su gran parte d’Italia si avranno temperature più alte della media stagionale.
Altro elemento emergente sarà il formarsi di Basse Pressioni che dalla Penisola Iberica faranno rotta verso i Mari del Sud Italia, e daranno genesi a fasi di tempo limitatamente perturbato, con piogge non diffuse a tutta Italia.
Ancora una volta, la Primavera vedrà non presenti le Correnti dell’Atlantico, quelle apportatrici di piogge estese e temperature in parte miti.
Si azzarda una distribuzione delle precipitazioni caotica, a macchia di leopardo, con alcune zone che potrebbero avere sovrabbondanza di piovosità distribuita in tempi brevi, altre avrebbero meno piogge della norma.
Un tal profilo climatico conferma la traccia di quelle teorie che indicano il clima europeo verso una fase che osserverà nel futuro caratteristiche estreme.
In assenza delle correnti atlantiche, il clima italiano vede un aumento di tempo atmosferico caratterizzato dall’influenza di masse d’aria in movimento nel Nord Africa, lo abbiamo sperimentato gli anni passati, quando abbiamo osservato precoci afflussi di caldo, che in alcune circostanze facevano preludere il ripresentarsi delle condizioni ostili dell’estate 2003.
Le masse d’aria calda nord africana che giungono in Italia, contengono una bassissima quantità d’umidità nella media ed alta quota, ciò favorisce in una prima fase un rapido riscaldamento delle terre emerse, specialmente delle zone a clima continentale. Il persistere del regime d’alta pressione, poi vedrà crescere l’umidità al suolo, con caldo opprimente.
Per il mese d’aprile, sulla carta, esiste il rischio che si realizzeranno evoluzioni di tempo mutevole, con periodi che dal clima mite siano seguiti al caldo africano. Il Vortice Polare che per mesi è stato attivo nel Nord Europa, si va ritirando repentino, anche se talune proiezioni propongono il rischio di rapide incursioni sino all’Italia, con eventuali episodi di breve maltempo.
In conclusione: in assenza delle Correnti Atlantiche, il clima italiano potrebbe essere interessato dalle correnti africane o mediterranee, e da brevi episodi dovuti all’azione del Vortice Polare.
In tutti i casi, si avrebbero condizioni climatiche e meteorologiche che possiamo definire estreme, più affini ai climi continentali che a quelli temperati d’Europa.