Primavera capricciosa: dopo un mese di marzo gradevole, che sembrava voler recitare un ingresso decisamente anticipato della bella stagione, aprile ha voluto rammentarci quanto possa essere mutevole il meteo primaverile. La dinamicità atmosferica è capace di esplicarsi da un momento all’altro ed ecco che ampi tratti del mese passato sono stati segnati – pesantemente – da condizioni d’instabilità. Instabilità che persiste tuttora, causa un vortice ciclonico collocato nel cuore del Mediterraneo.
Fenomeni violenti: purtroppo negli ultimi decenni, lo si è rimarcato più volte, il clima s’è mostrato quanto meno bizzarro. Sono cresciuti i fenomeni estremi, quali alluvioni o trombe d’aria. Un esempio in tal senso lo si è avuto anche negli ultimi giorni, con tutta una serie di grosse celle temporalesche capaci di accompagnarsi a dei tornado e alle furiose grandinate di cui vi abbiam dato notizia. Ahinoi, la situazione non migliorerà prima di domenica ragion per cui sarà bene non abbassare la guardia.
L’Alta delle Azzorre: una delle grandi assenti della stagione primaverile, almeno finora, è la struttura anticiclonica oceanica. Alta delle Azzorre che nelle ultime ore s’è fatta largo a suon di gomitate sull’Europa occidentale e sta cercando di espandersi verso l’Italia. Per il momento il tentativo non andrà in porto, ma non appena la Bassa Pressione succitata scivolerà verso lo Ionio e poi sull’Egeo ecco che la rimonta potrà concretizzarsi.
Incognite non da poco: per alcuni che seguono i nostri aggiornamenti quotidianamente sarà superfluo rammentarlo, ma la rimonta anticiclonica non avverrà in modo convincente. Che significa? Semplice: verrà a trovarci una propaggine. Il fulcro strutturale se ne rimarrà tra il nord Africa e la Penisola Iberica, esponendo il nostro Paese alle influenze delle perturbazioni atlantiche. Tra mercoledì e giovedì prossimi, ad esempio, una di queste perturbazioni lambirà le Alpi ripristinando dell’instabilità diurna più pronunciata verso est.
Estate ancora lontana: anche se l’Alta delle Azzorre dovesse riuscire a prendere pieno possesso del Mediterraneo – così non sembra – al momento non s’intravedono all’orizzonte contributi nord Africani tali da far gridare al caldo prematuro. Insomma, avremo bel tempo ma le insidie instabili tipicamente primaverili attenderanno il momento opportuno per riprendersi la scena.