I primi dati rilevati dal Corpo Forestale dello Stato sono decisamente inquietanti: dal 1° gennaio al 15 luglio si sono avuti 3900 incendi boschivi, con aumento del 165% rispetto allo stesso periodo del 2011. Ancora più grave il dato sulla superficie percorsa dalle fiamme, con circa 19 mila ettari di cui ben 11 mila relativi a bosco. A proposito della superficie boscata, l’incremento rispetto al 2011 è finora di oltre il 200 per cento. Le maggiori criticità dell’ultimo periodo riguardano in particolare Sardegna, Campania, Calabria, Puglia, Toscana, Umbria e Lazio: la Forestale ha evidenziato ancora una volta l’elevata incidenza di cause dolose, all’origine degli incendi boschivi.
Il motivo di questa così elevata incidenza degli incendi, rispetto all’anno scorso, non è legata solo a questa prima parte d’estate così secca e calda. Durante il periodo invernale, infatti, a causa delle particolari condizioni climatiche seguite alle forti nevicate di febbraio, si sono verificati un numero di incendi superiore alla media del periodo, soprattutto nelle Regioni del Centro-Nord. C’è forte preoccupazione per il futuro: statisticamente gli incendi più devastanti si sono registrati con particolari condizioni meteo quali alte temperature, bassissime umidità, lunghi periodi di siccità ed il periodo peggiore risulta in genere essere la fine di Luglio e l’inizio di Agosto. Nella foto in basso un canadair all’opera in uno dei recenti roghi avvenuti in Umbria.