Ecco cosa ha dichiarato DeConto: “se le nostre stime si rivelassero esatte, l’innalzamento del livello di mari e oceani porterebbe al disastro in molte città costiere. Per esempio, Boston avrebbe un rialzo di 1,5 metri entro il prossimo secolo. Ma c’è anche una buona notizia: una riduzione aggressiva dei gas serra ridurrebbe notevolmente il rischio di ritiro della calotta antartica”.
Il nuovo studio evidenzia come l’Antartide avrebbe il potenziale per contribuire per oltre 1 metro nell’innalzamento del livello delle acque entro il 2100 e superiore a 15 metri entro il 2500. Ovviamente se le emissioni di gas serra in atmosfera dovessero proseguire senza sosta. Quel che preoccupa è anche che la lunga memoria termica dell’oceano, pur in presenza di emissioni ridotte, inibirebbe il recupero della calotta di ghiaccio per migliaia di anni.
Lo studio di DeConto e Pollard è stato motivato da ricostruzioni dell’innalzamento del livello del mare durante periodi precedenti di riscaldamento globale tra cui gli inter-glaciali (circa 125.000 anni fa) e durante gli intervalli caldi come il Pliocene (circa 3 milioni di anni fa). I cambiamenti di livello, che vanno da pochi metri a 20 metri, non si possono spiegare solamente con la fusione della calotta artica. E’ evidente come l’Antartide giochi un ruolo essenziale nella regolazione del livello delle acque oceaniche.