…una chiara rotazione delle correnti verso i quadranti settentrionali (aria polare e marittima). A tal proposito abbiamo messo a raffronto la quota 850 hpa e quella 300 hpa del modello delle GFS per la data del prossimo lunedì.
Alla quota di 850 hpa si presenta una depressione “ellenica” che funge da catalizzatrice per un richiamo di freddi venti orientali verso le nostre regioni centro meridionali di levante. Ben diversa è la situazione in quota a 300 hpa, sempre per detta data, che oppone un getto deciso in futura fase di trascinamento nei confronti delle correnti alle medio e basse quote della nostra atmosfera. Il passaggio tra i due tipi d’aria, in futura rotazione, sembra voler “stressare” i modelli matematici che ultimamente stanno elaborando delle situazioni in netto contrasto tra di loro.
Questa “nuova disposizione” sarebbe causata da una spinta dinamica dell’HP delle Azzorre, verso nord-nord ovest, il quale produrrebbe una veloce fluttuazione del getto atlantico, con successiva discesa meridiana dalle regioni sub polari ed in direzione dell’Europa centrale, quindi mediterranea (getto polare).
A questo punto, come non lo è stato per quasi tutta questa fase invernale, caratterizzata da correnti mediamente nord orientali, si aprirebbe un varco preferenziale nel quale si insinuerebbero possibili impulsi, in successione, freddi di matrice “polare”. Ovviamente l’aria in questione non è mai fredda come quella artico/continentale e possiede ben altre prerogative termodinamiche. Quindi aria relativamente meno fredda, ma chiaramente più umida ed in grado di formare, una volta entrata nel Mediterraneo, delle rotazioni depressionarie (cfr. definizione e classificazione dei fronti polari).
In sostanza diverse cose cambierebbero e finita la prima fase fredda, dopo una temporanea rimonta dei valori termici in quota, si paleserebbe un periodo molto più instabile. Inverno quindi proiettato verso una nuova fase nettamente più dinamica e con possibile ritorno delle precipitazioni nevose su diverse regioni del centro nord a quote medio collinari o pianeggianti per alcune delle regioni padane.