Stamane l’analisi dell’immagine satellitare è molto più interessante delle giornate precedenti. Si evince, chiaramente, come le perturbazioni abbiano guadagnato terreno verso sud e siano giunte a lambire la nostra Penisola.
Ricorderete che sino a ieri incontravano la resistenza della cupola anticiclonica, estesasi col tempo sin su parte dell’Europa centrale. La risalita dell’aria calda verso sud, in contrasto con le masse umide provenienti dall’Atlantico, hanno provocato la genesi di intensi sistemi temporaleschi. Francia, Germania, Paesi Bassi, sino alla Polonia e occasionalmente anche in Repubblica Ceca, Slovacchia e Ungheria: Paesi che hanno dovuto sopportare gli effetti dei violenti temporali.
In Italia, invece, consistenti temporali sono tornati a svilupparsi ieri. L’azione perturbata è riuscita ad aprirsi un varco nel Nordovest, costringendo la struttura anticiclonica a spostarsi verso sudest. Le celle temporalesche si sviluppavano in Piemonte, Valle d’Aosta, Lombardia, poi Trentino Alto Adige e nel corso della notte qualcuna è riuscita ad estendersi anche in Veneto e sulla Liguria.
L’aspetto più interessante, sintomo dell’indebolimento dell’Alta Pressione, è che qualche focolaio è sfociato anche in pianura.
Attualmente notiamo come sia rimasta una certa nuvolosità nelle regioni del Triveneto, ma anche in Lombardia, Liguria e nell’Alta Toscana. Seguendo i dettami modellistici dobbiamo credere alla possibilità che nelle prossime ore si sviluppino intensi temporali tra Alpi, Prealpi e zone pedemontane. Non solo. È probabile che brevi acquazzoni riescano a coinvolgere la Toscana, l’Umbria e l’alto Lazio.
Spostandoci a Sud, invece, nel corso del pomeriggio è attesa la formazione di occasionali annuvolamenti sui rilievi più interni della Calabria e della Sicilia orientale. In questo caso si formeranno a seguito di una blanda goccia fredda in quota, ubicata tra lo Ionio e il Mar Egeo. Ad occhio nudo non è possibile distinguerla, in ragione del fatto che è davvero troppo blanda.
Quel che invece va assolutamente sottolineato è che la rotazione dei venti dai quadranti occidentali causerà venti di caduta – caldi e secchi – nelle regioni del versante Adriatico e del versante Ionico. Si registrerà una ulteriore impennata delle temperature, dalla Romagna sino alla Puglia. Non si escludono punte di 38-39 gradi, forse anche 40.
Al Nord, ma anche su Toscana, Umbria, Lazio, Campania e Sardegna si registrerà una diminuzione nell’ordine dei 4-5 gradi. Probabilmente parteciperà alla festa la parte occidentale della Sicilia, ma solo nella seconda fase giornaliera. Sempre in riferimento ai venti, prevediamo l’ingresso d’aria fresca e secca da nord anche sulle zone alpine, con possibili raffiche di foehn in quelle maggiormente esposte.