Santo Domingo (18,4°N), capitale della Repubblica Dominicana, nel SE dell’isola, riceve 1384 mm/anno, con inverno relativamente secco (43 mm in febbraio, 149 da gennaio a marzo) e massimi zenitali in maggio (178 mm) e settembre/ottobre (173 e 164 mm), ma oltre 120 mm/mese da maggio ad ottobre. Temperature, in °C: gennaio 24,2°, aprile 25,6°, agosto 27,0°, ottobre 26,5°, anno 25,8°.
Port-au-Prince (18,6°N), capitale di Haiti, a ovest, riceve 1292 mm/anno, con minimo invernale (gennaio 32 mm, 195 da dicembre a marzo) e massimi zenitali in aprile/maggio (156 e 217 mm) e settembre/ottobre (166 e 164 mm). Forte il calo estivo (luglio 73 mm). Temperature: gennaio 24,8°, aprile 26,4°, luglio 28,1°, ottobre 26,7°, anno 26,5°.
Puerto Plata, sulla costa nord (19,7°N) con alle spalle le Cordigliera più settentrionale, riceve 1771 mm/anno, con massimo in novembre-dicembre (293 e 280 mm), quando gli alisei di NE trovano temperatura e umidità elevate a scatenare numerosi e forti temporali. Le piogge calano da gennaio (193 mm) a un relativo minimo in marzo (121 mm), per salire a un massimo zenitale in aprile (157 mm) e calare al minimo estivo (giugno 62 mm, luglio 73). Temperature: gennaio 23,1°, aprile 24,5°; settembre 27,1° (mese più caldo, luglio 26,8°), ottobre 26,6°, anno 25,2°. Andamento pluviometrico simile nella più occidentale Cap-Haitien (19,7°N), dove manca l’effetto stau e le piogge scendono a 1558 mm/anno (novembre 245 mm, dicembre 222, gennaio 191, marzo 100, aprile 125, luglio 34, agosto 67).
Santiago (19,4°N, 222 m), in relativa ombra pluviometrica tra le due cordigliere nel nord della Repubblica Dominicana, raggiunge a fatica i 1000 mm/anno (esattamente 1017), con massimi zenitali (aprile 73 mm, maggio 165, ottobre 104, novembre 158) e minimi in estate e inverno (febbraio 48 mm, giugno 49).
Repubblica Dominicana, la patria del merengue e del divertimento, una magnifica terra tutta da scoprire dividendosi tra relax sulle spiagge ed escursioni alla scoperta dei primi insediamenti coloniali del Nuovo Mondo.
Il nome di Santo Domingo, perla dei Caraibi, richiama subito alla memoria mare cristallino, spiagge di sogno, palme ombrose e piacevoli ozi, ma l’isola offre molte occasioni anche al viaggiatore che abbia voglia di esplorare, se si abbandona la tranquillità protetta dei resort. Parchi naturali, cale appartate, soprattutto sulla costa nord, un ambiente rimasto ancora inalterato. E la dolce ospitalità degli abitanti, risultato di un sovrapporsi di popolazioni: indios, spagnoli, francesi, neri d’Africa. Vi insegneranno, se volete, a ballare il merengue, cosa che viene più facile rilassandosi con qualche bicchierino di rum di canna. Siti interessanti www.domrep.net/, www.hispaniola.com/DR/index.html, www.dominicanrepublic.com (anche in italiano).
Haiti, un nome che evoca subito le emozioni dei riti voodoo, tra magia nera e spiritualità, da qui portate negli Stati Uniti, soprattutto al Sud, dagli schiavi di colore. Serpenti e teschi, divinità misteriose e feroci, sacrifici sanguinari e la paura degli zombies, i terribili morti viventi. In realtà siamo noi occidentali a colorire parecchio con la fantasia una religione che s’intreccia in modo profondo con la vita di tutti i giorni. Un’esistenza che sull’isola di Hispaniola non è mai stata facile sin dagli inizi, quando Colombo vi naufragò con la Santa Maria nel dicembre 1492, fino ad arrivare ai tempi non molto lontani dei famigerati tontons macoute, la guardia presidenziale del dittatore Duvalier, meglio conosciuto come Papa Doc.
Dopo anni di regime e d’instabilità politica, uno dei paesi più poveri del mondo si avviava ad un faticoso rilancio, grazie anche all’industria turistica, comunque molto meno sviluppata che nella Repubblica Dominicana, quando le calamità naturali, favorite dalla deforestazione selvaggia operata dalle grandi industrie del legname, la hanno nuovamente messa in ginocchio nel 2004. Dopo una catastrofica alluvione in maggio, è stato l’uragano Jeanne, a settembre, a dare un colpo tremendo al paese, portando enormi distruzioni e purtroppo anche la perdita di migliaia di vite umane.
Un viaggio ad Haiti racchiude storia e fantasia, emozione e avventura: in una terra ancora poco frequentata dal turismo di massa potrete visitare i luoghi dei bucanieri, su tutti la leggendaria isola di La Tortue (martoriata da Jeanne, ma affatto “scomparsa”, come si vociferava nei tristi giorni del passaggio dell’uragano), rivivere i fasti della reggia di Paolina Bonaparte o visitare la fortezza del primo re di colore, il tutto con il sottofondo delle onde dell’oceano che s’infrangono su spiagge ancora vergini. Su Internet www.port-haiti.com/cgibin/search/port-haiti.cgi, www.discoverhaiti.com/index1.shtml.