Mentre ad occidente la situazione meteorologica è pressoché immobilizzata da giorni a causa dello strapotere anticiclonico azzorriano, il cui fulcro soggiorna sopra Gibilterra a 1023 hPa, ad oriente il contesto è smosso dalle intemperanze artiche.
Il progressivo innalzamento latitudinale del picco altopressionario mitteleuropeo a 1031 hPa verso le Isole Britanniche ha determinato un vivace e repentino incanalamento dei flussi gelidi scandinavi verso le latitudini mediterranee.
Sono ben tre i perni depressionari che puntellano la discesa fredda artica continentale lungo tutto il settore orientale: dal più vigoroso e settentrionale 1008 hPa posto sopra San Pietroburgo sino al dinamico ed instabile 1008 hPa di Istanbul, passando attraverso il robusto 1010 hPa balcanico. Gli scontri di massa con l’alta pressione mediterranea (1020 hPa) sono violenti e lentamente si stanno prolungando sino alle coste adriatiche.
Iniziano le prime turbolenze in suolo italiano. I cumuli che si distendono sopra l’Adriatico, provenienti dai settori balcanici, sono bassi e carichi di pioggia. La presenza di una vasta area anticiclonica sopra tutto lo stivale determinerà con facilità il verificarsi di temporali sparsi.
Le nubi alte e fredde che accompagnano la possente discesa gelida sovrastano l’intero settore orientale europeo, dispensando lungo il percorso alcune nevicate. Piogge concentrate si verificano anche in suolo turco.
Al contrario, ad occidente, si può osservare la totale abnegazione nei confronti dei dettami anticiclonici azzorriani. Penisola Iberica, Francia e Gran Bretagna godono di cieli limpidi e temperature miti.