L’estate, si sa, è la bella stagione per antonomasia. L’esordio ufficiale, avvenuto il 1° giugno, ha sancito l’avvento dell’Alta delle Azzorre e nei prossimi giorni percepiremo un ulteriore rinforzo anticiclonico dettato dall’intervento della calda matrice nord africana. Inutile, o forse superfluo, dirvi che le temperature continueranno a salire e che la prima ondata di caldo stagionale si materializzerà a partire dal Nord Italia.
Eppure, come sottolineato nel titolo, estate è anche sinonimo di piogge. Precipitazioni che cadranno per mano dei temporali, è vero, ma a quanto pare il surplus termico diurno rischia di far esplodere autentiche bombe temporalesche. Osservando gli accumuli settimanali, estrapolati dal nostro LAM, sorge qualche preoccupazione per quel che concerne rilievi e zone interne, mentre sulle coste – salvo qualche rara eccezione – andrà decisamente meglio.
I temporali si abbatteranno con violenza su tutti i principali rilievi: su Alpi, Appennino e montagne di Sicilia e Sardegna. Gli accumuli supereranno agevolmente i 50 mm su gran parte dell’arco alpino centro occidentale e sull’Appennino meridionale. Addirittura si scorgono picchi oltre 100 mm in Calabria e prossimi a tal soglia sui confini valdostani, piemontesi e alto atesini. Interessante evidenziare accumuli importanti anche nelle interne delle due Isole Maggiori, dove localmente si potrebbero sfiorare 50 mm.