CAMBIO CIRCOLATORIO Un po’ di tempo per smaltire le scorie di un’ondata di gelo eccezionale e la terza decade di febbraio sembra voler riproporre scenari che abbiamo imparato a conoscere bene per tutta la prima fase dell’inverno: la stagione fredda tornerà ad assopirsi e l’aria mite guadagnerà sempre più terreno. Ci sarà a breve una transitoria discesa d’aria artica che lambirà l’Italia orientale, con la provvidenziale rimonta anticiclonica da ovest a far da riparo. In seguito correnti umide e temperate atlantiche guadagneranno sempre più terreno sul Vecchio Continente, sulla scia di un Vortice Polare più forte che potrà generare profonde depressioni alle alte latitudini.
L’Europa tornerà ad essere contesa dal flusso mite zonale atlantico, in scorrimento a medie-latitudini (con una scarsa predisposizione alle ondulazioni) ed un’alta pressione atlantica che riuscirà a mostrare la sua maggiore influenza sulle nazioni occidentali del Continente, ma a tratti anche su parte del Mediterraneo. I massimi barici si posizioneranno tuttavia sul lato sud-occidentale del Continente e l’Italia risulterà protetta solo in parte, quanto basta comunque per impedire passaggi perturbati di rilievo, che già avranno il problema di impattare contro l’Arco Alpino, muovendosi con direttrice da W/NW verso E/SE.
Questa rimonta anticiclonica in vista sull’Italia rappresenta una buona notizia? Dopo tutto il maltempo e la neve, una pausa è quanto mai necessaria per le regioni del Centro-Sud e l’Emilia Romagna così afflitte duramente dal maltempo. Ad onor del vero esiste anche un’altra Italia, quella rappresentata dal resto del Nord Italia (a parte Basso Piemonte ed entroterra ligure), comprese le zone alpine, dove in realtà la penuria di precipitazioni non si è affatto risolta in quest’ultimo periodo. La configurazione che si preannuncia per i prossimi 7-10 giorni non appare certo favorevole per poter consentire precipitazioni sul Nord-Ovest, già fortemente penalizzate da una siccità lunghissima negli ultimi mesi.