Una robusta struttura ciclonica a 978 hPa si costituisce in pieno Atlantico settentrionale. Gli agguerriti fronti freddi lambiscono il Golfo di Guascogna, ma la sua lentezza di transito favorisce il repentino ritorno anticiclonico continentale.
Juliane, alta pressione a 1021 hPa, riesce velocemente ad innalzarsi dalla Penisola Iberica sino alla Francia ed a proteggere il versante occidentale dagli attacchi depressionari oceanici.
Il suo spostamento verso il cuore d’Europa implica l’isolamento e la traslazione verso sud-est della goccia fredda di origine scandinava. Con i suoi 1008 hPa, dopo aver insidiato le Regioni settentrionali italiane durante la giornata di ieri, si indirizza verso i territori balcanici, senza ricevere più rifornimenti instabili dalla propria sorgente depressionaria Zeno che, con i suoi 1012 hPa, rimane confinata sulla Danimarca.
La goccia fredda est europea spicca all’osservazione satellitare. Composta da nubi raffreddate dai venti scandinavi, si dirige verso sud-est interessando con eventi piovosi temporaleschi i Balcani, la Romania sud-occidentale e l’Ungheria sud-orientale. Ancora nubi investono i versanti adriatici italiani, sconfinando anche sui settori appenninici centrali.
L’anticiclone subtropicale, anche se temporaneamente messo in difficoltà da questa incursione di origine baltica, rimane sempre vivo e pronto a riprendersi i territori perduti.
Ad occidente si intravedono le nubi basse che compongono la struttura vorticosa nordatlantica, prontamente respinta dalla corposa armatura anticiclonica azzorriana e mitteleuropea in predominanza sul resto del Continente.
Sulla Scandinavia meridionale rimane isolato il ciclone Zeno, capace, oggi, di velare i cieli baltici senza comportare alcun fenomeno di rilievo.