La neve compare al suolo già a 1000m di quota, nonostante siano passate quasi 40 ore dalla cessazione dei fenomeni. Quello che più colpisce è il “cimitero” di rami e rametti di faggio. Una estesa e densa massa fredda di origine artico-scandinava è giunta sul Golfo di Trieste la notte tra il 29 ed il 30 maggio 2006, creando una profonda depressione in loco ed una violenta convergenza in quota tra correnti subtropicali e artiche (cronaca dettagliata a questo link Qui, addirittura, sono 3 i Faggi di medie dimensioni sradicati dalla bora nell’associazione con la presenza delle foglie, il peso dell’acqua e poi quello della neve.
Sono solo particolari di ciò che mi circondava a quota 1000-1200m, il 1 giugno 2006
Sulla sinistra di questa foto, a cornice, si nota un bel tronco d’Acero di Monte, tipo d’albero che un po’ sorprendentemente ha resistito meglio dei faggi alla tempesta del 30 maggio scorso
La strada nella foresta ha comunque sempre il suo fascino anche con questa inconsueta associzione brillantemente verdeggiante e bianca.
Foto di Stefano Zerauschek
Pubblicato da Stefano Zerauschek
La neve compare al suolo già a 1000m di quota, nonostante siano passate quasi 40 ore dalla cessazione dei fenomeni. Quello che più colpisce è il “cimitero” di rami e rametti di faggio. Una estesa e densa massa fredda di origine artico-scandinava è giunta sul Golfo di Trieste la notte tra il 29 ed il 30 maggio 2006, creando una profonda depressione in loco ed una violenta convergenza in quota tra correnti subtropicali e artiche (cronaca dettagliata a questo link https://www.meteogiornale.it/news/read.php?id=13418). La pioggia è stata sostituita da un’inusuale abbondante tempesta di neve, fin dai 700m di quota, con accumuli a partire dai 1000m. Sul Monte Nevoso (Sneznik, 1798m) l’accumulo nevoso, nelle 8 ore in cui è nevicato, ha sfiorato i 50cm. Le foto che seguono sono alcune testimonianze di quanto detto, a 2 giorni di distanza e solo nella foresta del monte Nevoso. Sono foto del primo giorno d’estate meteorologica, 1 giugno 2006. Qui, addirittura, sono 3 i Faggi di medie dimensioni sradicati dalla bora nell’associazione con la presenza delle foglie, il peso dell’acqua e poi quello della neve. Sono solo particolari di ciò che mi circondava a quota 1000-1200m, il 1 giugno 2006 Sulla sinistra di questa foto, a cornice, si nota un bel tronco d’Acero di Monte, tipo d’albero che un po’ sorprendentemente ha resistito meglio dei faggi alla tempesta del 30 maggio scorso La strada nella foresta ha comunque sempre il suo fascino anche con questa inconsueta associzione brillantemente verdeggiante e bianca. Foto di Stefano Zerauschek Cerca per tag: meteo clima Pubblicato da Stefano Zerauschek Inizio Pagina