In Islanda sudoccidentale, il vento ha soffiato molto forte giovedì. Keflavik ha registrato raffiche da SE fino a 77 km/h, Reykjavik fino a 82 km/h, a causa della presenza di una profonda depressione a sudovest dell’isola, con minimo intorno a 960 hpa e barometro sceso fino a 970 hpa a Keflavik (dopo un calo di pressione di 30 hpa in 20 ore).
Piogge torrenziali mercoledì nel sud della Francia, con 105 mm a Cap Cepet (94 in sole 6 ore, tra le 6 e le 12 GMT) e 84 a Montelimar.
L’uragano Norbert è in azione nella parte est del Pacifico Settentrionale. Alle 15 GMT di giovedì, l’uragano era centrato a 18,0°N 112,7°W, circa 120 miglia a ovest-sudovest dell’isola Socorro, Messico, accompagnato da venti sostenuti a 185 km/h (uragano di categoria 3, fino a poche ore prima era un categoria 4). La tempesta si muoveva verso nordovest a 11 km/h, ma secondo le previsioni presto cambierà traiettoria, dirigendosi dapprima verso nord e quindi verso nordest, aggirando l’isola Socorro.
Fino a venerdì mattina, la forza di Norbert rimarrà più o meno stazionaria, successivamente la tempesta inizierà ad indebolirsi. Allo stato attuale, appare probabile il suo impatto sabato sera (ora GMT) sulla Baja California meridionale, come uragano di categoria 1. Successivamente, Norbert dovrebbe attraversare il Mare di Cortez e impattare, indebolito a tempesta tropicale, sul nordovest del Messico continentale nella giornata di domenica.
La seconda tempesta tropicale in azione sulle acque della parte est del Pacifico Settentrionale ha ricevuto il nome di Odile. Giovedì alle 15 GMT la tempesta era centrata a 12,7°N 94,5°W, a sud delle coste del Messico meridionale e del Golfo di Tehuantepec, accompagnata da venti sostenuti fino a oltre 80 km/h. La tempesta si spostava verso ovest a 21 km/h, rinforzando, tanto che già alle 0 GMT di venerdì si prevede che il vento raggiunga i 100 km/h. Per i prossimi giorni, si prevede che Odile si sposti verso ovest-nordovest, rimanendo in mare aperto, parallela alla linea di costa del Messico tra Puerto Angel e Manzanillo. Probabile la “promozione” a uragano di categoria 1 nella giornata di sabato.
Giovedì 9 ottobre ha fatto molto caldo nell’Africa sudorientale, nella regione dove si incontrano Sud Africa, Zimbabwe, Botswana e Mozambico. In Sud Africa, Messina e Phalaborwa hanno raggiunto rispettivamente 41,5° e 41,4°C, Skukuza si è fermata a 40,4°C. Anche West Nicholson, in Zimbabwe, ha superato i 40°C.
L’area intorno alla parte settentrionale del Golfo Persico, dopo aver spesso fatto parlare di se quest’estate per il caldo eccessivo, continua a registrare temperature molto elevate anche in autunno. Giovedì 9 ottobre, in Iran sudoccidentale sono state registrate queste massime: Abadan 41,2°C, Omidieh 41,0°C, Ahwaz 40,6°C. 42,0°C la massima di Dhahran, nel nordest dell’Arabia Saudita, 40,3°C ad Abdaly e Bubiyan, in Kuwait, dove l’aeroporto internazionale di Kuwait City ha registrato 40,1°C. Le medie delle massime di ottobre sono le seguenti: Abadan 35,7°C, Dhahran 35,6°C, Kuwait 35,3°C.
Finora ha fatto meno freddo della norma, in questo inizio di ottobre, nei tradizionali “poli del freddo” siberiano, ma giovedì 9 ottobre le temperature sono calate e le minime sono scese ampiamente sotto i -10°C, con -16,7°C a Verhojansk, -13,2°C ad Ojmjakon, -12,0°C a Tompo. Nella prima settimana di ottobre, Ojmjakon ha avuto una temperatura media superiore di quasi 7°C alle medie del periodo, con una giornata particolarmente calda venerdì 3, i cui estremi termici sono stati -2,4°/3,6°C.