Il Modello Americano GFS è stato il primo ad individuare l’incursione ciclonica dell’Epifania. Iniziammo a parlarne la scorsa settimana, definendola irruzione artica, e nonostante l’ampio range temporale consigliasse la massima prudenza la linearità evolutiva è stata ottima. C’è da dire che i toni hanno subito un ridimensionamento, soprattutto per quel che concerne l’entità del freddo. La dinamica, al contrario, pare possa giungere a compimento.
Nutrimmo qualche dubbio circa l’elevazione, seppur soltanto abbozzata, dell’Alta delle Azzorre e difatti il turgore del Vortice Canadese sarà tale per cui la presa dinamica verso nord verrà inibita. L’ondulazione della corda atlantica sarà meno importante, ma l’ansa ciclonica che andrà a svilupparsi giungerà sul Mar Ligure generando una vivace depressione.
Depressione che dovrebbe svilupparsi domenica e scivolare verso sudest – attraversando l’intera Penisola – in concomitanza dell’Epifania. Il maltempo sarà a tratti importante ed abbondanti nevicate potrebbero ripresentarsi sulle Alpi. Nevicate che si estenderanno alla dorsale appenninica, ma la minore entità del calo termico potrebbe confinarle al di sopra dei 1000/1200 metri.
Questa la novità più importante, perché sino a ieri sussisteva la possibilità che potesse nevicare anche a quote collinari. Vedremo se in questi pochi giorni che ci separano dall’evento, vi sarà modo per nuove rivisitazioni verso un clima più consono alla stagione invernale.