Situazione L’assetto barico presente stamani sul Mediterraneo non presenta figure di prim’ordine: una circolazione incerta, lievemente ciclonica, influenza le nostre regioni.
La cintura depressionaria, estesa approssimativamente dal Regno Unito ai Balcani, proprio sull’Italia si presenta più attenuata, grazie al temporaneo rinforzo del campo in quota, che al nord assume curvatura anticiclonica.
Così il tempo si mantiene sostanzialmente discreto sull’Italia, anche se la circolazione in atto non fa escludere l’insorgenza di episodi di instabilità.
Più a nord osserviamo il rinforzo di una vasta cellula anticiclonica sul Mar di Norvegia (1030 hPa), in contrapposizione alla circolazione fredda ancora presente su buona parte della Russia europea. Da tale interazione prenderà le mosse la moderata discesa fredda che tra domani sera e venerdì investirà le nostre regioni.
Evoluzione a 72 ore Sarà una giornata di attesa quella di oggi, con un campo debolmente ciclonico sull’Italia, che potrà favorire ancora qualche manifestazione di instabilità, in un contesto di clima sostanzialmente mite.
Da domani il campo in quota tenderà a diminuire sull’Italia; la depressione britannica invierà nuovi contributi instabili verso la nostra penisola. Contemporaneamente la crescita dell’alta scandinava forzerà la progressiva estensione verso il Mediterraneo centrale della saccatura fredda presente sull’Europa nord-orientale.
In serata, ed ancor più nella mattinata di giovedì 31, la discesa moderatamente fredda raggiungerà le regioni settentrionali. Verrà così a costituirsi un assetto barico tipicamente invernale, con il blocco sulla Scandinavia contrapposto ad una depressione centrata al sud Italia: un veloce corridoio di aria un po’ fredda che risulterà più attivo al sud e sul medio Adriatico, senza tuttavia presentare quelle caratteristiche estreme che venivano proposte nelle proiezioni di qualche giorno fa.
Nulla più che una battuta d’arresto della stagione in corso dunque, una ferita leggera, anche se, come vedremo, i tempi di recupero saranno lenti, specie nelle zone più esposte ai flussi freddi.
Tendenza a 72-168 ore Il recupero anticiclonico si farà sentire sull’Italia da venerdì 1, ad iniziare dal nord: la struttura presente sulla Scandinavia, mantenendo buoni livelli barici al suolo (1030 hPa), inizierà infatti a migrare verso SE; l’allontanamento del minimo depressionario verso il Mediterraneo orientale determinerà l’attenuazione dalla fase perturbata sulle regioni meridionali.
Pur in presenza di una rimonta subtropicale, la persistenza di una modesta conca depressionaria sull’est europeo ostacolerà però la ripresa delle temperature in quota: anche sabato e domenica, ad 850 hPa, su buona parte dell’Italia non si andrà infatti oltre 0 °C.
Tuttavia il discreto soleggiamento che si avrà nel corso del weekend favorirà senz’altro una ripresa dei valori massimi al suolo, specie sulle zone interne.
Lunedì 4 la pressione risulterà nuovamente in calo sull’Italia, per l’avvicinamento di una saccatura atlantica supportata al suolo dalla risalita di una depressione di origine africana. Nuovo peggioramento in vista dunque per il nostro paese, con le regioni del nord e l’alto Tirreno che potrebbero essere le aree più coinvolte dalle precipitazioni, a causa della probabile formazione di un minimo depressionario sul Mar Ligure.
Riflessioni di lungo termine e conclusioni Ad aggravare la situazione depressionaria dell’inizio della prossima settimana potrebbe intervenire la costituzione di un blocco anticiclonico sul Mediterraneo orientale.
Con il passare dei giorni l’onda dinamica, ben strutturata a tutte le quote, finirebbe però con il neutralizzare la depressione ligure e ad estendere il suo caldo e stabilizzante respiro anche alle nostre regioni.
Più ad ovest, e giungiamo alla fine della settimana prossima, potrebbe costituirsi una nuova acuta onda depressionaria che, pur logorandosi contro il muro dinamico del Mediterraneo centro-orientale, dovrebbe riuscire ad apportare qualche fenomeno a partire da domenica 10 aprile.
Tempo assai mutevole quindi nei prossimi giorni: si va da una breve parentesi invernale, seppur molto attenuata, a prospettive molto calde nel lungo termine, per il prevalere di intense correnti meridionali.
A determinare tutto ciò, come sempre, la presenza di una circolazione che predilige gli scambi meridiani, con l’Atlantico ancora una volta ingabbiato da stabili e ben sviluppate figure dinamiche alternate a solchi depressionari molto acuti.