Perché proprio il modello matematico di previsione GFS e non altri? Semplice. Perché nelle proiezioni a lungo termine è quello capace di delineare le tendenze più affidabili, o comunque quelle che più si avvicinano alla realtà. Anche in questo caso, già dalla scorsa settimana, ha mostrato un comportamento tutto sommato lineare ipotizzando il ritorno dell’Atlantico a fine mese.
La mappa che vi mostriamo, opportunamente rielaborata, ci da un’idea di quella che potrebbe essere la configurazione – alla quota isobarica di riferimento pari a 500 hPa – il prossimo mercoledì 30 ottobre. L’area ciclonica attualmente in scivolamento sull’asse iberico-marocchino, verrà riagganciata dal flusso atlantico e traslerà verso levante. Così facendo costringerà l’Alta Africana ad uno spostamento, probabilmente definitivo, sui Balcani e ad una successiva demolizione del muro anticiclonico.
Quindi, ricapitolando: il meteo muterà entro la prima metà della prossima settimana. Per mano di chi? Dell’Atlantico ovviamente. Come? Attraverso una saccatura proveniente da ovest. La ferita che si creerà sulle nostre regioni potrebbe richiamare, in seguito, ulteriori apporti perturbati ed anche il Ponte di Ogni Santi – secondo il nostro parere – è a rischio maltempo.