L’anomala ondata di calore, attesa nel corso del week-end, è ben evidente dalle mappe di previsione ad 850 hPa, con scarti rispetto ai valori medi stagionali che potrebbero raggiungere anche i 12-13 gradi. Tutto questo caldo in quota potrebbe però non fare a tempo a dare effetti alla base quote, soprattutto per la brevità dell’avvezione calda. Ricordiamo che in questo periodo il mare tocca le temperature più basse di tutto l’anno, pertanto può contrastare efficacemente le conseguenze dei primi tepori primaverili associate alle risalite nord-africane.
I maggiori effetti si faranno dunque sentire principalmente sui rilievi montuosi o sulle zone appenniniche esposte ad effetti favonici, mentre il Nord non sarà coinvolto. In prima linea vi saranno le Isole Maggiori, che saranno raggiunte da isoterme addirittura di +18°C all’altezza isobarica di 850 hPa: la Sardegna sarà la prima, alla fine della giornata di sabato, a risentire del riscaldamento, che dapprima raggiungerà le Isole Baleari con isoterme che toccheranno persino i 20 gradi a circa 1500 metri d’altezza.
Nel cuore della giornata di domenica saranno le regioni centro-meridionali peninsulari e la Sicilia ad essere raggiunte dal picco di calore sospinto dalla lingua calda nord-africana: si osservino le isoterme oltre i +15°C sulla Sicilia, sul Tirreno, ma anche lungo le zone del medio versante adriatico, a causa degli effetti favonici delle correnti in discesa dall’Appennino.