Il risveglio dell’Atlantico in quest’inizio di settimana appare decisamente burrascoso, dopo un periodo nel quale i fronti perturbati atlantici hanno trovato estrema difficoltà a bucare non solo lo scudo anticiclonico che ha occupato a lunghi tratti il Mediterraneo, ma persino le figure anticicloniche continentali di blocco che si sono insediate a latitudini più alte sull’Europa. L’alta pressione è stata così costretta ad arretrare verso est, di fronte all’ingresso di un’ondulazione atlantica sui meridiani centrali europei e sui mari italiani.
L’afflusso freddo dai Balcani ha così inevitabilmente esaurito la sua spinta verso l’Italia, a causa dell’imponente ingresso di un sistema perturbato d’origine atlantica. Le infiltrazioni fredde si sono fatte maggiormente sentire sui versanti adriatici e sul Meridione, dove ancora questa mattina si è sentita la presenza del recente afflusso di correnti balcaniche. La serenità del cielo e l’attenuazione del vento hanno infatti portato valori minimi ben inferiori alle medie stagionali, specie sulle conche appenniniche dove si sono avute frequenti gelate al primo mattino. Valori di poco superiori allo zero anche sulle zone di pianura interne pugliesi, fino alle vicinanze di Bari.
Discorso opposto per quanto attiene il Nord Italia, ove la nuvolosità sempre più compatta ha impedito il raffreddamento da irraggiamento. La saccatura associata a questa prima fiondata perturbata sta penetrando con decisione verso la nostra Penisola, favorendo la genesi orografica di un profondo minimo di bassa pressione sottovento alle Alpi, in corrispondenza del Mar Ligure. L’immagine del Satellite appare eloquente e mostra il tappeto nuvoloso che ricopre gran parte dell’Italia Centro-Settentrionale, mentre il Sud convive ancora con parziali aperture del cielo, più ampie sui versanti ionici.
Fino a questo momento le piogge più abbondanti hanno interessato la Liguria, in particolar modo sul genovese ove le ingenti precipitazioni hanno scaricato localmente oltre 100 millimetri di pioggia in poche ore: sulla zona di Voltri si sono finora avuti oltre 120 millimetri di pioggia, ma si tratta naturalmente di un dato che potrà essere ritoccato nelle prossime ore. Pioggia abbondante anche sull’Alta Lombardia, specie sulla zona Laghi e sul milanese. In quota nevica oltre i 1500 metri, mentre qualche schiarita già si manifesta sulle estreme zone occidentali del Piemonte. L’aria fredda al seguito della perturbazione farà calare repentinamente la quota neve, ma con precipitazioni che tenderanno rapidamente ad attenuarsi.
Il sopraggiungere del fronte perturbato sta richiamando forti venti, in genere disposti dai quadranti meridionali. Lo Scirocco in risalita sull’Adriatico porterà il fenomeno dell’acqua alta sulla città Venezia, in quello che sarà il secondo episodio rilevante di quest’autunno. Nelle prossime ore serali il livello di marea potrebbe infatti superare il metro d’altezza, così come domattina.
Il contemporaneo spostamento del minimo verso l’Adriatico favorirà l’irruzione di venti forti occidentali lungo il Tirreno, con violente raffiche di Maestrale in Sardegna. Foehn a raffiche soffierà nelle prossime ore lungo i pendii alpini, a causa di un divario barico accentuato tra il nostro versante e quello estero. Il rapido spostamento della perturbazione verso sud/est renderà molto dinamiche le vicende meteo delle prossime ore, ma la “ferita” che si aperta improvvisamente sull’Italia avrà diverse ripercussioni in questi prossimi giorni.