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Flusso settentrionale in avvicinamento, darà origine a maggior vivacità con sbalzi termici

di Mauro Meloni
09 Nov 2006 - 18:14
in Senza categoria
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Suggestivi scenari delle vette Alpine piemontesi. L'inverno incombe, ma il Monviso appare tristemente spoglio di neve, a causa dell'imperante siccità. Autore foto
La debole circolazione ciclonica, presente sulla Penisola Iberica nei giorni scorsi, è stata responsabile principale del nuovo avvento Anticiclonico a parziale matrice sub-tropicale sul Mediterraneo centrale, e sulle nostre regioni.

Tale falla depressionaria, indebolendosi ulteriormente, si è ormai spostata in direzione dell’entroterra algero-marocchino, ponendo così fine all’elevazione forzata in quota di tale ennesima campana anticiclonica nord-africana di quest’autunno sul nostro territorio.

E le novità nello schema barico generale non finiscono certo qui: l’altra figura d’Alta Pressione, più mite oceanica, torna a bussare la porta verso nord con verticalizzazione di un relativo promontorio fino oltre il mare del Nord.

Tale espansione verso nord non fa altro che incentivare la discesa di un primo affondo freddo collegato al Vortice polare, che occupa l’area baltico-scandinava.

Primo nuovo affondo freddo già in atto e diretto principalmente sui Balcani, che lambirà domani anche l’Italia prima che la struttura d’Alta Pressione stessa, in parziale distensione lungo i paralleli, determini una nuova temporanea ristabilizzazione delle condizioni meteo.

Nonostante l’aumento termico registrato negli ultimi giorni, e maggiormente apprezzabile sui rilievi, questa prima decade di novembre si va concludendo all’insegna d’anomalie per lo più negative, per quanto concerne gran parte d’Italia, e in special modo le regioni centro-meridionali, compresi i versanti tirrenici.

Non solo l’intensa avvezione fredda dei primi giorni del mese ha contributo a quest’inizio mese decisamente sottomedia, ma anche la successiva stasi Anticiclonica che abbiamo vissuto in questi stessi giorni.

Infatti, l’Anticiclone è stato certamente capace di un riscaldamento progressivo e maggiormente sensibile sui rilievi negli ultimi giorni, ma l’aria fredda rimasta in eredità nei bassi strati non è stata rimossa facilmente, dando così luogo a valori ripetutamente bassi, specialmente per quanto concerne le minime notturne.

La dispersione di calore, favorita dalla cosiddetta stasi Anticiclonica (cieli sereni e calme di vento), ha infatti ulteriormente accentuato le condizioni favorevoli al freddo notturno, di cui più hanno risentito le regioni meridionali, peraltro le più colpite anche dall’avvezione fredda immediatamente precedente.

La vivacità e gli sbalzi termici di cui evidenziato in apertura d’articolo costituisce anche una visione in prospettiva, che dunque dovrebbe essere il tratto caratteristico della seconda decade.

Questo perché l’Anticiclone resterà alquanto vulnerabile sul bordo orientale, e così la nuova pausa Anticiclonica in vista nel week-end sarà tutt’altro che duratura, e già domenica le condizioni meteo torneranno vivaci per una nuova incursione fredda da N/NW, con direttrice che probabilmente colpirà un po’ più direttamente anche le nostre regioni, favorendo una moderata ciclogenesi con spiccata variabilità.

L’aria fredda non riuscirà ad entrare con decisione dalla Valle del Rodano, e anche il riparo offerto dall’arco Alpino impedirà un raffreddamento e peggioramento più incisivo.

In conclusione, condizioni meteorologiche spiccatamente dinamiche, ma le grandi piogge organizzate sembrano ancora lontane.

Tuttavia, continuano a giungere ipotesi confortanti per l’inizio della seconda metà mese, allorquando il vortice Polare potrebbe espandersi anche in direzione dell’Europa occidentale, attratto da possibili situazioni vorticose al largo del Portogallo, con conseguenti ripercussioni favorevoli a “complicanze piovose” per il nostro Paese.

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