Inutile negarlo, si cerca la via d’uscita. La via d’uscita dal caldo esagerato, da quel caldo che ci ricorderà quanto le condizioni meteo climatiche siano cambiate – in peggio – negli ultimi decenni.
Va però fatto un distinguo: non in tutte le regioni d’Italia farà così caldo. Come ben sappiamo la parte rovente dell’Alta subtropicale è sbilanciata a ovest, verso la Francia. Da qui la spiegazione della super ondata di calore che colpirà il Nord Italia, laddove le proiezioni termiche confermano picchi di 40°C. Al di là dei nostri confini alcuni modelli matematici ad alta risoluzione propongono scenari da incubo, con punte di 44-45°C addirittura in Francia. Sicuramente un qualcosa di eccezionale, che non capitava dall’estate del 2003.
Ma veniamo al tema dell’articolo, ovvero alle ultimissime ipotesi modellistiche sull’eventuale conclusione dell’ondata di caldo. Cominciamo col dire che una riduzione ci sarà già nel fine settimana, una riduzione che servirà a riportarci verso condizioni climatiche più “umane”. Ciononostante le temperature potrebbero mantenersi superiori alle medie stagionali un po’ dappertutto.
Guardando verso fine mese non abbiamo granché di cui parlare. L’Alta Pressione resterà ben piantata sul Mediterraneo, dando luogo a condizioni meteo climatiche fortemente estive. Farà caldo, più della media, splenderà il sole e se si eccettua qualche temporale alpino non s’intravedono peggioramenti degni di tal nome. Quindi neppure quei break che in molti cominciano a desiderare.
Qualche cenno di cambiamento potrebbe subentrare a inizio luglio, diciamo non prima del 4-5 luglio. In quel periodo potrebbero ripresentarsi le perturbazioni atlantiche in varie zone d’Europa e l’aria fresca associata potrebbe giungere a lambire le Alpi.
Aria fresca che servirebbe a facilitare una contrazione anticiclonica a partire da nord, quindi le regioni settentrionali potrebbero rappresentare il primo obbiettivo dell’eventuale break temporalesco. A quel punto sarebbe importante capire se l’Alta Pressione andrebbe in crisi oppure no, perché dovesse andare in crisi è chiaro che il peggioramento potrebbe estendersi anche ad altre regioni e comunque si avrebbe una contrazione del caldo non indifferente.
In questa direzione spingono anche le proiezioni stagionali, che come ben sappiamo scomettono su un luglio all’insegna della normalità. Attenzione però, stiamo ragionando in termini probabilistici e come abbiamo visto la struttura anticiclonica è riuscita a cancellare alcuni peggioramenti che parevano cosa fatta (in riferimento a giugno). Metteteci l’ampio range temporale e la prudenza è d’obbligo.
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