La neve ha colpito ancora la costa nord orientale degli Stati Uniti, anche se leggermente più a nord di quanto non abbia fatto nel corso delle precedenti ondate.
Le altre ondate avevano infatti colpito in modo particolare la capitale Washington e Richmond, mentre stavolta la furia della neve ha colpito soprattutto New York.
La genesi è comunque la medesima: un blocco di aria fredda e secca di origine canadese si è diretto verso sud est, interagendo con un richiamo caldo ed umido proveniente dal Golfo del Messico, e dando origine così ad una profonda depressione sul Nord Est statunitense.
Alle ore 18 del giorno 26 Febbraio l’aeroporto Kennedy di New York segnalava la caduta di 16 cm di neve fresca, con una rigida temperatura di -4°C, con la pressione atmosferica calata fino ad un minimo di 984,6 hPa, e vento da ovest nord ovest a raffiche fino a 65 kmh.
A Newark la neve caduta ammonta a 20 cm.
E sono da annotare i 68 mm di equivalente in neve caduta sul Monte Washington, a 1909 metri di altezza.
Ma guardiamo come si è comportato questa stagione invernale su alcune località del Nord Est statunitense.
La città di New York ha vissuto un inverno praticamente nella norma, con un’anomalia positiva piuttosto marcata di una ventina di giorni in Gennaio, che ha annullato il freddo prevalente degli altri periodi dell’anno.
Riguardo a Philadelphia, qui l’Inverno è stato abbastanza fresco, con un’anomalia di -0,4°C.
A Chicago l’anomalia termica invernale è stata trascurabile, -0,1°C, così come a Minneapolis, solo -0,05°C.
Decisamente più freddo è stato l’Inverno mano a mano che ci si spinge verso sud, lungo la costa Atlantica.
Washington, che ha visto una nevosità da record, ha avuto un’anomalia termica trimestrale di -0,8°C, Richmond di -0,87°C, molto simile a quella di Miami (-0,85°C), mentre a New Orleans l’anomalia invernale è di -1°C secco.
Questo a testimonianza di una stagione invernale decisamente fredda soprattutto sul Sud Est degli States, e nella zona prospiciente in Golfo del Messico.