Un Marzo Anticiclonico:
per scovare altri mesi di Marzo con caratteristiche simili alle attuali bisognerebbe analizzare – approfonditamente – gli annali meteorologici. A memoria si può asserire che ve ne siano stati altri in gran parte stabili ed assolati, ma forse difficilmente così caldi. Marzo 2012 verrà ricordato per la carenza di precipitazioni e per le alte temperature registrate dalla gran parte delle nostre regioni.
Anomalia termica persistente:
dando una sguardo all’andamento termico attuale e raffrontandolo con le medie di riferimento, ci si può render conto che le temperature registrate negli ultimi giorni superano sono superiori alla norma di 5-6, anche 7 gradi. Quel che più preoccupa, alla luce delle ultime corse modellistiche, è che si intravedono timidi e brevi tentativi di ritorno alla normalità, subito scalzati da nuove impennate termiche.
Timide speranze di cambiamento:
il diverso posizionamento anticiclonico, dal punto di vista della nostra Penisola, può avere ripercussioni positive. Anzitutto non ricevendo ulteriori apporti stabilizzanti in risalita dal nord Africa, assisteremo ad un graduale indebolimento dell’Alta Pressione. Indebolimento che coinciderà tra l’altro con un ulteriore spostamento dei massimi verso l’Atlantico. In tal modo la circolazione d’aria fredda che insiste sulla parte orientale del Continente avrà modo di scivolare più a sud arrivando a lambire le Alpi e gettandosi sui Balcani. Nel contempo, da ovest, ulteriori apporti instabili si insinueranno sulla Penisola Iberica e proveranno ad inserirsi sui nostri mari.
Prosegue la latitanza Atlantica:
quanto s’è detto pocanzi non può essere certo considerato uno scossone barico in grado di mutare radicalmente l’impianto circolatorio. L’Alta Pressione si sposterà in Atlantico, è vero, ma non così a sud da poter lasciare un varco utile all’ingresso delle perturbazioni Atlantiche. Perturbazioni che continueranno a scorrere ad alte latitudini e tra l’altro troveranno un ulteriore sbarramento indotto dalla persistenza di una cella anticiclonica tra la Scandinavia e l’Europa centro occidentale.
Crescente instabilità:
è interessante notare come l’Italia non sarà più sede preferenziale dello stazionamento anticiclonico. Si verrà a creare, in concomitanza della settimana Pasquale, una sorta di palude barica all’interno della quale potranno inserirsi sia gli spifferi umidi Atlantici, sia quelli freschi provenienti da est. Un mix che andrebbe ad implementare una crescente instabilità, ovvero quei rovesci e temporali tipici della stagione primaverile.
Incubo falla Iberico-Marocchina:
quel che preoccupa, oltre alla mancanza delle perturbazioni Atlantiche, è il formarsi di eventuali gocce fredda tra la Penisola Iberica e il Marocco. Lo si è detto pocanzi, gli spifferi d’aria umida continueranno ad affluire in quella direzione e la lacuna barica potrebbe accentuarsi ulteriormente. La speranza, ovviamente, è che possa riuscire ad estendersi verso est piuttosto che incentivare pericolose fiammate africane.
Focus: evoluzione sino al 10 aprile 2012
Il tempo resterà stabile e soleggiato sino a sabato. Va detto però che sui rilievi appenninici meridionali, fin da venerdì, si rivedranno nubi torreggianti e qualche episodio temporalesco. Domenica, invece, assisteremo all’incremento dell’instabilità nelle regioni Settentrionali, con ripercussioni anche nella giornata di lunedì. Non è da escludere che qualche acquazzone riesca a propagarsi verso le Marche e l’Abruzzo. L’impianto circolatorio, allo stato attuale, porterebbe i venti ad orientarsi dai quadranti meridionali.
La prima decade d’Aprile, compreso il lungo ponte Pasquale, potrebbe caratterizzarsi per un’instabilità diurna abbastanza diffusa e vigorosa. Le cause sono state ampiamente dibattute in precedenza, ma per non scordarle rammentiamo che l’Italia potrebbe rientrare nel canale di confluenza tra masse d’aria di diversa estrazione.
Evoluzione sino al 15 aprile 2012
Difficile dire come sarà il tempo successivamente. Quel che emerge dall’analisi dei Modelli è un indebolimento e riposizionamento della figura Anticiclonica. Si intravedono, tra l’altro, maggiori affondi meridiani ma stabilirne fin da ore la direzione è impresa assai complicata.
In conclusione.
Pian piano, sembra che qualcosa stia mutando. Non è ancora abbastanza, è vero, ma è probabile che Aprile si riveli più fresco e instabile di quanto non sia stato Marzo. Direte Voi, e che ci vuole? In effetti davvero poco.