Tre principali unità morfologiche costituiscono questo piccolo paese europeo a nord dell’Italia. Si tratta dell’imponente bastionata delle Alpi, dell’altopiano del Mittelland e del Jura.
Le Alpi hanno il principale nodo oroidrografico nel San Gottardo, da cui si diparte il profondo solco vallivo percorso dal Reno verso NE e dal Rodano verso SO, che segna la separazione tra Alpi Svizzere meridionali (Vallesane, Ticinesi, Retiche) e settentrionali (Bernesi a ovest del Gottardo, Glaronesi a est). Sia nelle meridionali che nelle settentrionali si superano spesso i 4000 metri. A ridosso delle Alpi sul versante sud solo in Ticino si hanno rilievi prealpini, fra i quali sono incastonati i laghi Maggiore e di Lugano, con rive parzialmente italiane, mentre in Vallese e Grigioni il crinale principale segna il confine con l’Italia. A nord invece i rilievi prealpini si estendono dal Lago di Ginevra a quello di Costanza, superando spesso i 2000 metri.
Il Mittelland è una fascia collinare, modellata dai ghiacciai quaternari, con altitudine media fra 400 e 700 metri, ricca di laghi. E’la parte del paese più densamente popolata.
Verso il confine con la Francia corre, allineato con asse SO-NE, il Jura, formato da una successione di allineamenti montuosi, che non raggiungono i 2000 metri, separati da valli parallele.
Il clima è di tipo continentale nel Mittelland, particolarmente nella parte più orientale, e nel Jura, mentre presenta carattere di estrema variabilità nel settore alpino, a causa della struttura stessa della catena, con ovviamente le differenze altimetriche ma anche le diversità di orientamento vallivo e di esposizione al sole dei versanti.
Nel Jura le precipitazioni sono fra i 1500 e i 2000 mm/anno, più basse nel Mittelland dove oscillano fra i 700 e i 1000 mm, un po’ di più nelle zone ai piedi di Alpi e Prealpi. La maggiore piovosità del Jura è dovuta allo stau delle correnti atlantiche da ovest/nordovest.
Venti tipici sono soprattutto la bise e il foehn. Il secondo è secco, caldo e impetuoso e scende sul versante nord delle Alpi verso l’altopiano (in situazioni di phoen il versante meridionale delle Alpi e il Ticino sono invece in genere sotto la pioggia, anche intensa); in autunno è benefico perché aiuta a portare a maturazione uva e granturco, in inverno e primavera dannoso per il pericolo di valanghe e, alla ripresa vegetativa, per il rischio di fioritura precoce, che può essere poi danneggiata dagli ultimi geli.
La bise merita un discorso a parte. Vento da est/nordest tipico del Mittelland, sospinge aria umida e fredda verso i rilievi. In inverno questo vento spira spesso in regimi di alte pressioni che favoriscono l’inversione termica, che in questo caso vuol dire soprattutto una stratificazione con aria umida nei bassi strati (e giornate crude e grigie) e aria più asciutta in quota, con le cime che spuntano al di sopra del mare di nubi. La sostituzione della bise con le correnti atlantiche è spesso responsabile di nevicate, in genere deboli, al piano, favorite appunto dal cuscinetto freddo, che però talvolta mutano in pioggia con il passare delle ore e lo sfondamento delle correnti più miti anche nei bassi strati.
Stau e foehn avvengono su entrambi i versanti alpini; con i venti da W/NW si ha lo stau sulle Alpi Settentrionali, con conseguenti precipitazioni abbondanti su queste aree e tempo migliore sul Ticino, con i venti dai quadranti meridionali lo stau si ha sul crinale al confine con l’Italia e nel Ticino. L’asse vallivo Rodano/Reno rimane in entrambi i casi in zona d’ombra pluviometrica e quindi è l’area in cui si registrano i valori minimi di precipitazioni, specie nella zona fra Sion e Briga (circa 550 mm/anno) dove entrambe le barriere superano i 4000 metri, a pochi chilometri dalla cresta del Rosa, dove invece si hanno i massimi, con ca. 4000 mm/anno.
Il Ticino, per la latitudine meridionale, per il fatto di trovarsi geograficamente in Italia, a sud dello spartiacque alpino, quindi sottovento alle correnti settentrionali, ma anche per i numerosi laghi, è una realtà climatica molto più mite del resto del paese, in particolare sulle rive dei laghi dove il clima, a parte l’elevata piovosità estiva, ha forti influenze mediterranee. In genere tutte le zone lacustri hanno microclimi più miti rispetto alle regioni circostanti, specialmente sulle rive degli specchi d’acqua più grandi come il Lemano o il Lago di Costanza.
Le ondate di caldo estive non sono rare anche a nord delle Alpi e, in coincidenza di queste, temperature massime nel Mittelland di 32°-33°C non sono inconsuete; si tratta però di episodi di breve durata, spesso interrotti da forti temporali quando l’aria atlantica riprende il sopravvento e spinge bruscamente verso l’alto l’aria calda preesistente.
In inverno la neve cade normalmente in montagna oltre gli 8-900 metri (il limite può variare molto da valle a valle, scendendo di molto in quelle aperte a nord o comunque dove i cuscinetti freddi sono di difficile rimozione), pur non disdegnando di far visita al Mittelland e talvolta anche alle zone lacustri del Ticino, dove tuttavia rimane al suolo poco tempo. Con le situazioni di stau da nord non sono insolite nevicate fino a 1000-1100 m anche a fine aprile e talvolta inizio maggio sul versante nord delle Alpi.
Cominciamo ad analizzare alcune località, partendo da Basilea. Al confine con Francia e Germania, grande porto sul Reno, questa città è già fuori dal Mittelland, potendo considerarsi a pieno titolo nel bassopiano renano. Le temperature, come tutte espresse in °C: gennaio -0,6°, aprile 8,9°, luglio 18,2°, ottobre 8,9°, anno 8,9°. Le precipitazioni: 784 mm/anno, con minimo invernale (40-50 mm da dicembre a marzo) e massimo estivo (80-90 mm da giugno ad agosto).
Ginevra è all’estremità sud-occidentale del paese, sulle rive del Lago Lemano. Le temperature: gennaio 0,9°, aprile 9,8°, luglio 20°, ottobre 11,3°, anno 10,4°. Si nota l’incremento termico autunnale e invernale per l’effetto mitigatore dell’acqua calda del lago, mentre quello estivo è dovuto anche al maggior soleggiamento. Il lago attenua anche le escursioni giornaliere, che sono di soli 2-3°C in inverno, per arrivare a circa 6-7°C da aprile a luglio. Le precipitazioni sono di 878 mm/anno, ma il massimo è nei mesi da agosto a novembre (90 mm circa), con minimo anche qui invernale (55 mm in gennaio e febbraio).
Zurigo, sulle rive del Lago omonimo, è la città più popolosa e la capitale finanziaria del paese. E’ indicativa del clima del Mittelland. Le temperature: gennaio -1,1°, aprile 8,2°, luglio 17,6°, ottobre 8,2°, anno 8,3°. Sono valori simili a quelli di Basilea, appena più bassi anche per l’altitudine superiore di ca. 100 metri. Le precipitazioni: 1079 mm/anno, con massimo estivo (ca. 125 mm da giugno ad agosto) e minimo invernale (60 mm in gennaio e febbraio).
Sulle rive del Lago di Costanza Kreuzlingen, che forma un unico nucleo urbano con la tedesca Konstanz, ha le seguenti temperature: gennaio -0,2°, aprile 8,3°, luglio 18,6°, ottobre 10°. L’effetto mitigatore del lago, ben più grande di quello di Zurigo, è evidente in autunno e inverno. Le precipitazioni: 885 mm/anno, con massimo estivo (poco più di 100 mm in giugno e luglio) e minimo invernale (50-60 mm da gennaio a marzo).
Neuchatel, anch’essa su un lago, è nel Mittelland, ai piedi del Jura. Le precipitazioni sono di 959 mm/anno, con massimo da giugno a settembre (tutti oltre gli 85 mm, picco in agosto con 100) e minimo in inverno e inizio primavera (60-65 mm da gennaio ad aprile).
La Chaux de Fonds sorge a quasi 1000 metri in una valle del Jura, a 23 km da Neuchatel ma 500 m più in alto. Le temperature ovviamente scendono: -1,8° in gennaio, 4,8° in aprile, 15,3° in luglio, 8,4° in ottobre, 6,5° la media annua.
Nel Jura meridionale La Dole, a quota 1670, ha queste temperature: gennaio -2,2° (febbraio -3,3°), aprile 1,1°, luglio 12,5°, ottobre 6,3°, anno 4,3°. Precipitazioni notevoli: 1900 mm/anno, sempre sopra i 100, ma oltre 200 in dicembre e gennaio.
Andiamo ora nella regione alpina. Il massiccio prealpino del Saentis, a 2500 metri, si trova nell’Appenzell. A questa quota le temperature scendono e si evidenzia soprattutto, come a La Dole, il ritardato riscaldamento primaverile, per le ancora frequenti irruzioni fredde in quota. Abbiamo: gennaio -8,4°, aprile -4,3°, luglio 5,1°, ottobre -0,3°, anno -1,9°. Precipitazioni: 2500 mm/anno, con frequenti temporali estivi (250-280 mm da giugno ad agosto), ma picchi anche invernali e primaverili (oltre 200 mm in dicembre, gennaio e aprile). Mesi più asciutti (?!) febbraio e ottobre con 170 mm.
La stazione della Jungfraujoch, a quota 3572, è una famosa meta turistica essendo quasi raggiunta dal trenino a cremagliera che passa in galleria all’interno dell’Eiger (con la vista sulla mitica parete nord) e raggiunge quota 3454. A sud della Jungfrau scende verso la valle del Rodano il grande Ghiacciaio di Aletsch. In nessun mese la temperatura media supera lo 0°, visto che passiamo dai -14,4° di febbraio (gennaio -14,3°) ai -0,8° in luglio, con -10,6° in aprile e -5,8° in ottobre (media annua -7,9°).
Il San Gottardo è il vero crocevia delle Alpi Svizzere, nodo orografico e idrografico, nonché confine linguistico fra le popolazioni di lingua tedesca e quelle di lingua italiana. A quota 2100 metri si ha una media annua di -0,2°, con -7,4° in gennaio e 8,1° in luglio.
A un’altitudine di poco più bassa, ma in valle, e precisamente in Engadina a pochi chilometri da Sankt Moritz, si trova Samedan (1705 m), dove la media annua è 1,9°, con escursione stagionale più accentuata, visti i -8,7° di gennaio e gli 11,8° di luglio (aprile 1,0°, ottobre 4,4°). I bassi valori invernali vanno ricondotti al fenomeno dell’inversione termica, frequente nei fondovalle nel semestre freddo.
Sion, nella valle del Rodano, ha queste temperature: gennaio -0,2°, aprile 9,2°, luglio 19,5°, ottobre 10,8°, anno 10,0°. Si trova nella zona più povera di precipitazioni nel paese. Vi cadono 607 mm/anno, con minimo in aprile/maggio (meno di 40 mm) e massimo in dicembre (60 mm).
Infine, a sud delle Alpi, Lugano, stazione climatica ticinese sull’omonimo lago. La media annua sale a +11,9° (gennaio 2,5°, aprile 11,2°, luglio 21,5°, ottobre 12,4°), le precipitazioni ammontano a 1700 mm/anno, con massimo in maggio (195 mm), ma valori alti anche nel periodo giugno-ottobre (frequenti i temporali estivi), e minimo in gennaio-febbraio (65 mm).
Nella seconda parte faremo un giro turistico virtuale del paese.