Il vortice di bassa pressione si è finalmente spostato verso levante, consentendo al maltempo di allentare la morsa. Tuttavia una vivace instabilità resta ancora in azione su parte del Centro-Nord, anche che resta della forte perturbazione temporalesca è ormai molto più ridotto, in quanto i contrasti termici si sono parzialmente affievoliti e spostati sul comparto balcanico-danubiano.
Si sta aprendo da ovest un’autostrada per l’anticiclone delle Azzorre che, dopo essere rimasto eccessivamente arroccato da ovest, sta per dare la sua spinta decisiva verso levante, che lo porterà a balzare sul cuore del Mediterraneo Centrale giusto in tempo per garantire tempo stabile e soleggiato quasi ovunque almeno per la giornata di domenica.
Queste nutrite e fresche azioni cicloniche sul cuore dell’Europa continuano a mantenere forte ed alimentare la presenza di un anticiclone di blocco sulle estreme zone dell’est del Continente e sulla Russia, ove ormai da oltre un mese seguita a fare caldo come mai si era avuto nella storia contemporanea. Questa clamorosa persistenza del caldo ha mandato totalmente nel caos la città di Mosca, che vive un periodo davvero drammatico con una stima di circa 5000 decessi ascrivibili alle avverse condizioni climatiche, una situazione probabilmente peggiore di quella del 2003 in Europa. Non solo le popolazioni locali sono costrette a sopportare temperature costantemente superiori ai 35 gradi (colonnina di mercurio oggi sui 37 gradi), ma si è generato un cocktail micidiale di smog e caligine, derivante dai fumi sprigionati dai numerosi incendi nelle aree limitrofe che hanno ormai resto l’aria irrespirabile.
Tornando allo scenario sull’Italia, non c’è più maltempo ma solo una situazione di vivace instabilità temporalesca, che ha interessato più in particolare le zone centro-settentrionali adriatiche a causa della presenza ravvicinata del mulinello di bassa pressione. Il promontorio anticiclonico avanza da ovest e per il momento si è limitato ad espandersi col proprio braccio orientale sul Mediterraneo Occidentale, ma evidenti sintomi di miglioramento hanno interessato anche le regioni italiane del Nord-Ovest, soprattutto per effetto del sopraggiungere d’aria più secca da nord che ha inibito i moti ascensionali impedendo qualunque formazione nuvolosa di rilievo.