Gli ultimi due giorni del mese d’ottobre si faranno notare per una situazione perturbata tipica autunnale già in atto e che tenderà ad insistere fin verso il ponte festivo d’inizio novembre, con coinvolgimento anche delle regioni meridionali, per il momento in attesa sotto l’egida di un flusso tiepido pre-frontale.
L’intensificazione perturbata sul Mediterraneo centrale deriva dall’azione della goccia fredda persistente da giorni tra Baleari e coste nord-africane, rinvigorita notevolmente dall’intrusione di masse d’aria dalle caratteristiche decisamente diverse, di origine nord-atlantica.
Tali correnti più fresche, trascinate in seno ad un sistema frontale, hanno di conseguenza acuito i contrasti già presenti, favorendo l’approfondimento di una circolazione depressionaria fra Sicilia e Sardegna (minimo al suolo di 1003 hPa), con perno in quota posizionato più ad occidente.
La differente posizione dei minimi barici fra quota (500 hPa) e suolo rappresenta un segnale evidente della “linfa vitale” ricevuta dalla lacuna ciclonica già pre-esistente sul Mediterraneo centro-occidentale, che ne permetterà l’insistenza per vari giorni ancora.
Il quadro dal Satellite mostra tutta l’Italia interamente ricoperta dalle nubi, ma anche gran parte dell’Europa centrale per l’arretramento dell’Anticiclone delle Azzorre verso ovest, che ha permesso la discesa di correnti relativamente fredde ed instabili dal mare di Norvegia.
La circolazione ciclonica centrata sui nostri mari vede la forte contrapposizione fra la suddetta aria relativamente fresca in discesa sul settore occidentale del Mediterraneo, e quella ben più tiepida risucchiata dal golfo Libico verso le regioni ioniche e la Sicilia.
Il campo termico rispecchia molto bene la realtà di questo flusso pre-frontale nord-africano, con valori termici che fra Sicilia e Calabria hanno persino raggiunto picchi compresi fra i 26 ed i 28 gradi.
Le piogge invece in atto su gran parte del centro-nord sono invece derivanti dal transito dell’ampio fronte caldo, il quale determina piogge generalmente deboli o moderate. Infatti gli accumuli fino a metà giornata risultavano in genere irrisori, solo su Pisa si sono superati i 15 millimetri.
Ben più consistenti i fenomeni determinati dall’ingresso di linee temporalesche fra Sardegna e mar Tirreno centrale, area di confluenza fra masse d’aria diverse.
I temporali più violenti sono rimasti in mare aperto poco al largo della costa orientale dell’isola, e tuttora insistono con un’autentica linea di groppo protesa dal tratto di mare fra le due isole maggiori fino a ridosso delle coste centrali tirreniche.
Sul Lazio si sono generati rapidamente improvvisi forti temporali, più attivi sul viterbese e ovest rietino, sospinti rapidamente fino al ternano dal flusso sud/occidentale in quota.
Le prossime ore meritano attenzione in quanto tali zone potrebbero essere raggiunte dai fenomeni più intensi, collegati alla squall line presente in mare aperto.
In apertura d’articolo abbiamo sottolineato come la fase di maltempo in corso abbia caratteristiche tipiche autunnali, considerando che il mese che si avvia a concludersi non abbia certo regalato frequenti fasi piovose organizzate e ben distribuite sul territorio.
Non sono però ancora le correnti oceaniche a determinare le sorti meteo alle nostre latitudini, oltre che su buona parte d’Europa. E così sarà anche nei primi giorni di Novembre, il flusso atlantico non sembra avere sufficiente disinvoltura per assumere il ruolo di protagonista, di norma richiesto in questo periodo.