Una statua della divinità indù dai resti di un elicottero precipitato o medaglie ottenute da lattine di birra: sono solo alcune delle 75 opere realizzate da 8 tonnellate di rifiuti raccolti dalle pendici della montagna più alta del mondo. Le autorità nepalesi voglio in tal modo attirare l’attenzione sulle condizione dell’Everest, che a causa del crescente numero di alpinisti da diventando una pattumiera a cielo aperto.
Il lavoro è stato eseguito da un team di artisti nepalesi, che si sono avvalsi dell’enorme quantità di rifiuti raccolti sulle pendici del Monte Everest: bombole di ossigeno, cavi, lattine di birra e persino i resti di un elicottero precipitato. Un modo creativo per focalizzare l’attenzione sullo stato della montagna più alta del mondo, che dal 1953 – anno in cui lo scalatore neozelandese Edmund Hillary raggiunse per la prima volta la cima – ha visto crescere esponenzialmente il numero di alpini attratti dall’impresa.
La mostra “Art Project Everest 8848” è stata allestita presso un hotel di lusso a Kathmandu, dove trovano esposizione 75 opere. Il prezzo varia dalle 1500 rupie (20 euro) alle 200 mila (2 800 euro). Gli artisti sperano di raccogliere dei fondi sufficienti per contrastare il danno ambientale nella regione e per sensibilizzare la Comunità Internazionale sul problema.
I rifiuti sono stati raccolti la scorsa primavera e nel 2011, da due spedizioni organizzate dalla organizzazione del Sherpa, la ESA. ” La spazzatura sta diventando un vero problema lungo tutte le pendici dell’Everest. Mi rattrista perché ormai gli stranieri parlano del tetto del mondo come se fosse una discarica”, ha detto il presidente della Sherpa, Wongchu.
Per arrivare alla cima gli alpinisti sono disposti a spendere decine di migliaia di dollari, ma quasi nessuno di loro si preoccupa dei rifiuti che si lasciano alle spalle. Attualmente, per poter intraprendere la spedizione devono necessariamente depositare 4 mila dollari, cifra che verrà rimborsata se al ritorno dimostreranno di aver riportato tutto ciò che possedevano all’inizio. Ma, come sostengono le autorità Nepalesi, è un obbligo difficile da far rispettare. “Per questo motivo, chiunque è colto nel gettare rifiuti, non otterrà il permesso di tentare la scalate per un periodo di 5 anni”, ha aggiunto Wongchu.