La parte centro-orientale della Turchia, se si escludono le zone costiere sul Mediterraneo orientale, a sud. e sul Mar Nero, a nord, è orograficamente molto complessa. Oltre ad avere infatti una natura in gran parte montagnosa, l’Anatolia centro-orientale, che diventa già Armenia a est, non è caratterizzata da una regolarità nella disposizione delle catene montuose, ma è un vasto altopiano, dal quale da un lato emergono cime anche molto alte, dall’altro si incontrano valli fluviali disposte irregolarmente. Questa morfologia complessa rende la regione, soprattutto la parte più interna, quasi impenetrabile alle influenze marine, risultandone una ridotta piovosità e una estrema continentalità del clima.
Non sorprende quindi più di tanto che una città posta a 1758 metri, nel cuore di questa regione, quale è Erzurum, abbia medie di dicembre rispettivamente di -9° e -1°C per le minime e le massime. Oltre all’altitudine è facile comprendere come nelle valli, ed è la situazione di Erzurum, sia piuttosto frequente il fenomeno dell’inversione termica soprattutto nelle notti stellate. A questi fattori si aggiunge l’albedo della neve, che, seppure con spessori in genere non molto elevati, ricopre il suolo per quasi tutto il periodo invernale.
Per l’appunto negli ultimi giorni di novembre sia Erzurum che la più orientale Kars, a 1775 metri, presso il confine con l’Armenia, sono state interessate da una leggera nevicata, una decina di centimetri, niente di speciale, ma questa neve al suolo è diventata poi un importante fattore che ha contribuito, nel successivo, lungo, periodo anticiclonico, a mantenere un freddo veramente insolito, sia per intensità che per persistenza, in queste due città.
Dicembre si è aperto in entrambe con una giornata soleggiata e senza ventilazione significativa, con estremi termici a Erzurum -22,6°/-4,8°C e a Kars -18,0°/-4,0°C. Insomma un bel battesimo per l’inizio dell’inverno meteorologico. I giorni seguenti si è avuto un modesto riscaldamento, con valori rimasti ampiamente sotto zero sia nelle minime che nelle massime. Più che altro si deve parlare di attenuazione del freddo, visto che a Erzurum la massima più alta è stata -3,8°C il giorno 4 e a Kars -2,4°C il giorno 2, mentre le minime meno gelide sono state -13,9°C a Erzurum (il giorno 6, in cui però è stata molto bassa la massima, con -10,4°C) e -12,5°C a Kars (giorno 2). In quella fase era insomma difficile immaginare che questi pochi giorni, dal 2 al 6 per le minime, dal 2 al 5 per le massime, sarebbero stati i più “caldi” delle prime due decadi di dicembre. Alla quota di 850 hpa il 6 dicembre l’estremo nordest del paese aveva temperature intorno ai -4°C, quindi i valori termici di Erzurum e Kars erano chiaramente “abbassati” dall’inversione termica, al suolo imperava un’alta pressione con valori di circa 1030 hpa al livello del mare.
Il 7 dicembre Erzurum ha fatto registrare estremi -19,7°/-10,3°C e Kars -26,0°/-9,6°C. Da questo momento fino al 15 dicembre la situazione è rimasta sostanzialmente invariata, con condizioni prevalentemente anticicloniche (prevalenza di sereno), circolazione atmosferica modesta (e quindi poco vento), aria neppure troppo fredda in quota (comunque buona parte della parte est il giorno 13 mostrava temperature a 850 hpa inferiori a -6°C, con alcune aree sotto i -8°C), ma strato di inversione nei fondovalle molto tenace, con minime notturne sempre molto basse, a causa del forte irraggiamento, escursioni giornaliere elevate, ma non tali da portare neppure vicine ai valori medi del periodo le massime. Erzurum, dopo il -19,7°c del 7, dall’8 al 15 ha fatto registrare valori minimi, quasi sempre all’alba, tra -22,7° e -27,4°C, mentre Kars ha oscillato tra -20,5° e -26,0°C. Le massime sono sempre rimaste sotto -4°C, fermandosi il giorno 9 a -13,1°C a Erzurum, mentre a Kars la massima più bassa è stata -13,2°C il 15.
Anche senza scomodare le coste, ovviamente molto più miti, dobbiamo dire che anche sul resto dell’altopiano in questa fase il freddo era notevole, ma molto più “normale” rispetto a Erzurum e Kars. Ankara, per esempio, a quasi 1000 metri, fino al giorno 14 ha sempre superato lo zero nelle massime e nelle minime non è mai andata più giù dei -7,6°C registrati il 13.
Al suolo il 13 dicembre alle 0 GMT l’area di Erzurum e Kars, con l’Armenia e l’Iran nordoccidentale, continuava a mostrare valori di pressione (calcolati al livello del mare) sui 1030 hpa, ma la sovrapposizione della situazione a 500 hpa mostrava la natura parzialmente termica dell’alta pressione al suolo. A 500 hpa infatti temperatura e geopotenziale erano già in fase calante, mentre sull’Ucraina meridionale era ben evidente la saccatura fredda in avvicinamento.
Il giorno 14 larga parte dell’altopiano, segnatamente la parte centrale, è stato interessato da una fase di maltempo, con nevicate. Gli estremi termici delle varie Ankara, Yozgat, Corum mostrano scarse escursioni in questa giornata e un brusco calo delle minime il 15 (Ankara -10,7°C, per esempio), con i cieli tornati sereni, l’irraggiamento favorito dalla neve al suolo e l’aria fredda post-frontale in arrivo dalla Russia.
Questo generale raffreddamento, che ha fatto precipitare nel gelo nei giorni 15 e 16 tutto il paese, con la parziale eccezione delle zone costiere (ma per esempio Smirne è passata da estremi termici -1,0°/11,3°C il 14 a -4,7°/7,6°C il 16, mentre Trabzon, sul Mar Nero, nello stesso intervallo di 48 ore è scesa da 3,1°/7,0°C a -0,5/3,8°C), si è fatto sentire più che altro a partire dal 16 nella parte est dell’altopiano, portando a un ulteriore calo termico nelle già “ibernate” città oggetto del nostro approfondimento. La carta a 850 hpa del 16 dicembre alle ore 0 mostrava tutta la Turchia con temperature negative a quella quota con tutto il nordest e buona parte della costa sul Mar Nero al di sotto dei -10°C. Al suolo la pressione era scesa di 8-10 hpa rispetto a 72 ore prima, ma l’entità dell’avvezione fredda era evidente soprattutto a 500 hpa, con la isoterma -36°C sul nordest, al confine con l’Armenia, e il gepotenziale di 538 dam sulla stessa regione.
Al solito anche stavolta, una volta passata l’avvezione fredda (molto significativa, visto che è la stessa che ha poi causato le minime di -7°C a Damasco e -2°C a Bassora tra venerdì 17 e sabato 18 dicembre), le due città hanno “conservato” il freddo, per la particolare posizione geografica che da un lato ha favorito la discesa verso il basso dell’aria fredda e pesante, dall’altro, data la scarsa circolazione, ha impedito il successivo rimescolamento dell’aria, anche con l’arrivo di aria molto meno fredda in quota. Scese così sotto i -28°C la mattina del 16 dicembre (Erzurum -30,7°C, Kars -28,4°C), le due città hanno sperimentato dal 16 al 19 un quartetto di giornate davvero freddissime, con minime costantemente sotto i -28°C (Erzurum anzi sempre sotto -30°C) e massime inferiori a -10°C. Il picco del freddo è stato nel primo mattino di venerdì 17, con -33,4°C ad Erzurum e -31,2°C a Kars.
Per un cambiamento della situazione si è dovuto attendere il 20, e nella più orientale Kars il 21, dicembre. Da ovest si è fatta infatti avanti una depressione, quella che nel weekend aveva interessato il nostro paese, convogliando decise correnti umide e miti meridionali verso la Turchia, a partire dall’ovest. Già domenica 19 infatti, Finike, nel sudovest del paese, investita in pieno da queste correnti e con il rilievo alle spalle, veniva alluvionata da oltre 240 mm in 24 ore, mentre nell’estremo est prevaleva ancora il sereno. La notte fra il 19 e il 20 però Erzurum vedeva coprirsi il cielo e la temperatura, che il 19 non aveva superato i -10,7°C, scendeva poco, fermandosi a -12,1°C, oltre 18°C in più rispetto a 24 ore prima. Kars, ancora non coinvolta in pieno nell’avvezione calda, arrivava invece ancora a -22,2°C, comunque già 8°C in più della notte precedente.
I venti miti meridionali sono riusciti a rompere definitivamente lo strato d’inversione a Erzurum durante la giornata del 20 dicembre, quando la massima è salita fino a -3,3°C e si è avuta una debole nevicata. Kars in questo 20 dicembre è rimasta a metà dell’opera, con il riscaldamento già evidente (massima -8,2°C, contro i -13,6°C del 19), ma per avere finalmente condizioni termiche vicine alla norma ha dovuto attendere il giorno successivo. A 850 hpa nella regione di Erzurum il 20 dicembre alle 0 GMT c’erano -4°C, in quella di Kars resisteva la -6°C. Al suolo evidente depressione sull’Egeo (1005 hpa), correnti meridionali sulla parte centrale e occidentale del paese, residua cellula di alta sulla parte orientale, con temperatura a 500 hpa (circa 552 dam) intorno a -25°C.
Il riepilogo dei 20 giorni che vanno dall’1 al 20 dicembre ci dice che la temperatura media è stata, per minime e massime, -23,3°/-9,4°C a Erzurum e -22,6°/-8,0°C a Kars. Valori ancora più eclatanti se prendiamo solo i numeri della seconda decade, con medie -26,2°/-11,1°C ad Erzurum e -24,9°/-10,0°C a Kars.