CRONACHE METEO: il Nino, come oramai tutti sappiamo, è quel fenomeno del riscaldamento periodico delle acque superficiali dell’Oceano Pacifico centrale, il quale è in grado di alterare il clima di alcune zone della Terra adiacenti a tale Oceano.
Anzitutto, sulle coste peruviane, che presentano alternanza di annate secche o umide a seconda della presenza o meno di tale fenomeno.
Oppure influenza sulla stagione dei Tifoni del Pacifico, la cui energia è intensificata quando le temperature oceaniche sono più alte del normale, andando quindi ad avere un’influenza su zone come l’Australia nord orientale, l’Indocina ed il Giappone meridionale.
Ma, se il fenomeno è forte, si altera la distribuzione delle zone di alta e di bassa pressione nell’intero globo, favorendo ondate di caldo e di freddo fuori stagione, nonché alluvioni o siccità su varie zone della Terra.
Attualmente siamo in un’annata di Nino, non così forte comunque come nel 2016, quando un Nino eccezionale determinò sconvolgimenti climatici ovunque ed una impennata record verso l’alto delle temperature globali.
Il Nino attuale sembra in ulteriore fase di indebolimento.
I modelli matematici di previsione oceanica, effettuano previsioni a mesi di distanza, al contrario dei modelli di previsione atmosferica che hanno scadenze di pochi giorni.
Gli oceani infatti smuovono masse enormi di acque, e presentano cambiamenti lenti che possono essere previsti anche a distanza di mesi.
Tuttavia, anche questi modelli possono fallire nelle loro previsioni, ed attualmente abbiamo alcuni di essi che continuano a vedere un Nino ancora persistente fino al prossimo anno, mentre altri modelli ne annunciano la fine graduale entro il prossimo Dicembre.
Al momento attuale, dalle osservazioni in tempo reale, notiamo come il Nino, dopo due picchi verso l’alto registrati ad Aprile ed a Giugno, sia in fase di forte indebolimento, tanto che, alla fine di Giugno, le temperature dell’Oceano Pacifico centrale sono precipitate a valori inferiori alla norma, seppure per soli pochi giorni.
La tendenza sembra essere quella ad un ulteriore raffreddamento nei prossimi giorni, tanto che possiamo dire di essere attualmente in “fase neutra”, in attesa di vedere se prenderà piede, verso la fine dell’anno, il fenomeno opposto, la Nina.