Sarà un passaggio senza soste quello da una circolazione Mediterranea alimentata da correnti continentali fredde ad un affondo del Vortice Polare con correnti artiche.
La situazione sullo scacchiere europeo è in una fase di traslazione: da posizioni parallele, con alta distesa sul comparto settentrionale e depressioni su quello centro meridionale, a posizioni di nuovo meridiane, con alta in rinforzo sull’Atlantico con massimi decisi su Groenlandia e Islanda in estensione verso sud e Vortice Polare in discesa su Europa centrale e bacino centro orientale del Mediterraneo.
Sarà fondamentale e complicante l’azione e l’aggancio di depressione oceanica in formazione all’altezza della Penisola Iberica ed agganciata dall’aria fredda in discesa sul mare nostrum, creando un vasto bacino depressionario con forte contrasto tra aria mite mediterranea e fredde correnti artiche, un mix che potrebbe generare fenomeni importanti su tutto il bacino del mare nostrum.
Sta già cedendo il ponte anticiclonico che da giorni staziona sull’area settentrionale europea, sotto la spinta della depressione nata sull’artico e che sta cercando il punto debole della struttura altopressoria per spingere la sua influenza verso meridione.
Così si verranno a creare due distinte strutture anticicloniche, una sul nord Atlantico e l’altra sulla Russia settentrionale, capaci di indirizzare la depressione polare sull’unico canale aperto, e cioè attraverso l’Europa centrale, direttamente verso sud-sudest, dove ancora insisterà una situazione moderatamente ciclonica, che farà da attrattrice per la colata artica.
L’alta oceanica favorita anche dalla discesa fredda, si distenderà sui meridiani atlantici, generando un’azione di blocking per le correnti miti occidentali; ma restando con i suoi massimi troppo a nord, permetterà ad una depressione in formazione sull’oceano meridionale, in prossimità delle coste portoghesi, di essere agganciata dal flusso artico, venendo a creare un vasta conca depressionaria, che dalla penisola iberica, abbraccerà il bacino del Mediterraneo, sfociando sui Balcani e l’Europa orientale.
L’alta azzorriana governerà tutto il comparto occidentale europeo, venendosi così a creare da domenica una situazione compromessa per la nostra penisola, almeno fino a martedì, quando l’alta oceanica tenderà ad espandere le sue mire verso il centro nord, lasciando solo il versante adriatico in balia delle correnti nordorientali.
Il quadro termico subirà una netta diminuzione proprio da domenica, per risalire gradualmente da mercoledì, pur restando in un contesto invernale.
La fenomenologia potrebbe essere rilevante con un coinvolgimento generale, seppure maggiore per le regioni centro meridionali, dove il contrasto tra le masse d’aria di origine diversa sarà più sentito.
Pur essendo delineata la situazione, ci sono diversità nelle emissioni modellistiche di altri centri di previsione, e la situazione resta delicata nelle sue connotazioni meteoriche, pur essendo comune nelle caratteristiche generali.
In poche parole, tutti i modelli di previsione delineano una componente artica sulla nostra penisola, ma per quanto concerne la giusta collocazione dei minimi di pressione, l’evoluzione e gli effetti, ci sono discrepanze anche notevoli.
Non resta che prendere la linea inglese come tale, senza però mancare ai nuovi aggiornamenti che si avvicineranno sempre più alla realtà della situazione, man mano che ci appresteremo all’evento, seppure imminente.