Premessa. A differenza delle precedenti stagioni autunnali, quest’anno abbiamo veduto un incremento marcato dell’intensità delle depressioni atlantiche, ed in particolare un aumento di potenza del cosiddetto flusso oceanico che tuttavia non ha interessato, se non occasionalmente ed assai marginalmente, l’Italia.
Sull’Europa, da circa venti giorni si è instaurato un regime di correnti occidentale che ha progressivamente eroso gli scambi secondo i meridiani, con conseguente calo delle differenze di temperature tra il nord ed il sud del Continente ed anche marcate anomalie termiche positive.
L’analisi. Il Modello Matematico di Reading, ovvero ECMWF, nell’emissione della scorsa notte delle ore 00GMT, vede la presenza di una profonda circolazione di Bassa Pressione nel nord Europa, mentre le regioni mediterranee, ma anche tutto il medio Atlantico, sono in Alta Pressione, con valori barici elevati a tutte le quote atmosferiche.
Quanto osserviamo diviene anomalia per la sua persistenza che ha compromesso un regolare andamento pluviometrico, specie in Italia, oltre che incrementato i valori della temperatura, pure per il prevalere di venti di sud ovest.
L’evoluzione per le prossime 48 ore della pressione atmosferica vedrà un forte incremento dei valori su tutta l’Europa, dovuto al movimento verso est dell’anticiclone atlantico che porterà i suoi massimi nell’Europa centrale, con picchi di 1035 hPa. Per fortuna, ad un così notevole aumento della pressione al suolo, non seguirà una salita di quella atmosferica a 500 hPa.
I valori della pressione atmosferica saliranno in tutta l’Europa dove avremo una diffusa area di Alta Pressione per le ore 00z del 30 novembre (ECMWF).
In seguito, l’anticiclone tenderà a traslare verso i Balcani, mentre in Italia crescerà ancora la pressione atmosferica al suolo, con valori che saranno in tutta la Penisola, per le ore 00z del 2 dicembre, ad oltre 1030 hPa. Contestualmente salirà anche la pressione a 500 hPa.
Le Correnti Atlantiche e le relative perturbazioni, lambiranno le Isole Britanniche e si porteranno nell’estremo nord scandinavo.
Attorno al 5/6 dicembre, ECMWF propone un decadimento dei valori della pressione atmosferica a tutte le quote per l’influenza della depressione che dall’Islanda si porterà verso la Norvegia centrale, con valori al suolo di 965 hPa.
Per quei giorni, è da sottolineare la sempre costante presenza di un regime di alta pressione tra l’Iberia, Marocco e le Azzorre, come su tutto il Mar Mediterraneo.
Il 7 dicembre si avrà un peggioramento del tempo nelle regioni adriatiche dell’Italia, il Sud e la Sicilia, per il transito di una Bassa Pressione che scivolerà da nord ovest verso sud est. Alle ore 00z del 7, ECMWF prevede un valore di 1005 hPa sull’Albania.
Nel frattempo il cuneo di alta pressione che sarà presente sulla penisola Iberica, traslerà gradualmente verso oriente, con valori al suolo ed in quota notevoli, tanto che l’8 dicembre alle 00z, anche nel Sud Italia comparirà l’Alta Pressione, mentre la Bassa Pressione ormai in colmamento se ne andrà sull’Isola di Creta.
Le proiezioni a 850 hPa sono poco confortanti: l’isoterma di 0°C si limiterà ad interessare per tutto il periodo le più fredde regioni dell’Europa, mentre in Russia europea tenderà ad essere confinata solo nell’estremo nord.
Nei primi giorni di dicembre, però, la temperatura ad 850 hPa calerà, pian piano, su valori che in Italia saranno costantemente superiori ai +5°C.
Una considerazione sul Jet Stream, correnti a 200 hPa. Si attenuerà il flusso settentrionale anche sulla Russia europea dove si instaurerà una fase di stallo, con venti deboli a 200 hPa. Sull’Europa occidentale, ovvero dal Golfo di Guascogna sino alle Isole Britanniche e poi la Scandinavia, scorrerà da sud ovest con velocità sempre molto inferiori ai 200 km/h.
Le mie considerazioni. Nei prossimi dieci giorni si allontanerà per l’Europa e l’Italia, l’avvento di un periodo di freddo e di condizioni climatiche invernali. Nelle regioni pianeggianti si instaureranno nebbie diffuse che potranno essere presenti anche nelle ore del giorno e si mostrerà una sensazione di tempo tardo autunnale, anche per le inversioni termiche che attenueranno gli effetti della calura del sole. Al contrario, nei monti, mancheranno le precipitazioni nevose e prevarrà il tempo soleggiato, tranne il breve peggioramento di cui abbiamo accennato.
Nei primi di dicembre, il freddo si porrà marcato nelle regioni nord americane, e ciò, in genere, ma non vi sono provate connessioni, precede di una decina di giorni un calo della temperatura anche in Europa.
Tutto ciò potrebbe seguire alla fase anticiclonica in quanto attorno saranno meno rilevanti anche le Correnti Atlantiche. Tuttavia, un eventuale raffreddamento potrebbe derivare per gli scambi di masse d’aria secondo i meridiani e non per l’invasione di aria gelida dalla Russia (possibilità remota).
Insomma, vedremo se quanto considerato troverà un riscontro nel futuro, per adesso avremo belle giornate di sole su molte regioni, con nebbioni in Val Padana e inquinamento in sensibile aumento nelle aree urbane ed industriali, ma laddove splenderà il sole sembrerà Primavera.