E’ cosa fatta!!! Il Vortice Polare sta affondando le sue radici sul bacino del Mediterraneo dopo aver attraversato tutto il continente centro occidentale con il suo carico di freddo, tempo perturbato, forti venti e neve frequente, con disagi in zone come la Francia non avvezze a tali scorrerie.
Ora la sua azione tenderà sempre più a focalizzarsi sul nostro paese con una depressione che si centrerà sul meridione e da tale ciclogenesi attirerà l’aria fredda verso la nostra penisola con tempo perturbato sul centro sud, specie il versante adriatico, mentre il nord resterà sotto l’egida del bel tempo con temperature comunque rigide.
Le figure anticicloniche tenderanno a creare un ponte all’altezza della penisola scandinava, unione che non avrà vita facile grazie all’azione di un nuovo vortice che approfondendosi ulteriormente nelle regioni artiche, infilerà di nuovo la traiettoria seguita dalla figura depressionaria che lo ha preceduto, entrando da sabato prima sulla penisola scandinava per poi scendere sull’Europa centrale.
Nel frattempo la depressione che per l’intera settimana avrà stazionato sul mare nostrum si sposterà lentamente verso levante colmandosi, sotto la spinta di un nuovo tentativo dell’alta oceanica di riconquistare l’area del Mediterraneo, scacciata dalle latitudini settentrionali dal vortice in formazione sull’area artica.
Ma la discesa di tale depressione verso l’Europa centrale e la concomitante nascita di un area anticiclonica sulla Groenlandia, spingerà di nuovo l’alta oceanica, che comunque non ha mai lasciato l’Atlantico, con i suoi massimi di pressione ben posizionati in pieno oceano, verso latitudini settentrionali fondendosi con la figura groenlandese ed agevolando la discesa della depressione verso il bacino del Mediterraneo.
Da notare che a seguito dello scivolamento del vortice verso sud, nella regione artica prenderà vita una figura antagonista, che unita all’alta russa ed a quella atlantica tenderanno ad accentuare la spinta verso meridione della struttura ciclonica assai profonda.
Da questo punto possono aprirsi varie ipotesi, e mi rifaccio alla possibilità da molti paventata di un coinvolgimento maggiore del nord in questa fase perturbata fredda che la nostra penisola vivrà da domenica 20 febbraio.
A mio avviso è ancora troppo presto per dire con certezza che le regioni settentrionali, specie quelle nordoccidentali potranno finalmente dire la parola fine alla lunga deficienza idrica e carenza pluviometrica con la configurazione che il modello inglese presenta.
La componente di entrata del vortice sulla nostra penisola si presenta ala luce delle carte emesse, ancora settentrionale e tale configurazione mal si propone per il nordovest almeno, che sarebbe sottovento a tutta la struttura.
La carta a 168 ore non presenta la formazione di minimo sul Ligure fondamentale per una ciclogenesi positiva per l’area del nordovest ma evidenzia una situazione favonica.
Attenderei a mio parere le nuove emissioni modellistiche: lo spazio temporale è ancora lungo e gli aggiustamenti del caso saranno certamente possibili, non escludendo una traiettoria favorevole all’entrata dell’aria fredda positiva per la formazione del tanto atteso minimo Ligure, promotore di situazioni precipitative degne di un vero stop delle condizioni siccitose.
Al momento non posso che prendere atto delle carte emesse per dare ben poche speranze al nord, nordovest in primis per un possibile sblocco della situazione, con la speranza che nuovi runs smentiscano quelli attualmente emessi che promuovono una situazione assai favorevole per le aree del centro sud, non escludendo anche il nordest seppure in modo marginale.