ANTICICLONE INDISTRUTTIBILE, ma… Ci attende un lungo periodo di meteo stabile e tipicamente primaverile: i massimi barici si sono piazzati fra la Francia e la Penisola Iberica e qui tenderanno a rimanervi in modo persistente. Le correnti atlantiche sono costrette a scorrere a latitudini medio-alte, mentre le irruzioni fredde non trovano altro varco se non il comparto orientale del Continente. L’Italia si trova abbracciata dal ramo orientale della figura anticiclonica, che ora si va consolidando e porterà quindi una fase di bel tempo su tutto il Paese.
Al pari di un elastico, l’anticiclone si espande e si ritrae, variando così la sua efficacia sul meteo dell’Italia, senza però mai cedere di schianto. Scenari già visti e che si sono ripetuti numerose volte negli ultimi mesi: fra domenica e lunedì ci troveremo in una fase nella quale assisteremo ad un parziale indietreggiamento ad ovest dell’anticiclone. In questo frangente una saccatura fredda artica, generata da una maggiore ondulazione del flusso zonale, affonderà prima sull’Europa Centrale e poi sui Balcani, scorrendo sul lato orientale dell’anticiclone. Ci sarà un parziale cedimento barico sui mari italiani, ma con effetti davvero trascurabile.
Solo le regioni orientali dell’Italia saranno appena lambite marginalmente da uno di questi impulsi più freddi, che innescheranno un po’ di variabilità maggiormente accentuata sulle regioni centrali adriatiche ed al Sud. Le Alpi faranno da frangiflutti e proteggeranno il Nord, con spruzzate di neve solo sulle creste di confine. L’afflusso d’aria moderatamente fredda determinerà un contesto più ventoso ed un contenimento delle temperature dopo l’escalation primaverile, ma sarà il Sud a risentirne in modo maggiore. Questo veloce passaggio instabile costituirà una toccata e fuga, con l’alta pressione che si riporterà sulle posizioni precedenti in men che non si dica: fra martedì e mercoledì lo strapotere anticiclonico tornerà a manifestare delle performance notevoli, con nuova impennata termica.