I giorni di stasi meteo, si sa, portano lo sguardo oltre l’immediato, alla ricerca di minimi segnali condizionanti un futuro cambiamento delle condizio atmosferiche.
Le mappe diffuse dai Centri di Calcolo, come spesso capita, elaborano tendenze meteo a medio-lungo termine: talvolta affidabili, altre meno. Tuttavia da qualche giorno identificano la prima settimana dicembrina come punto con un cambiamento. Diciamo noi, “sarebbe ora”, ricordiamo comunque la necessità di costanti aggiornamenti.
L’anticiclone è sempre là, incombente, pronto a venire nel Mediterraneo centrale. Và detto peraltro che gli indizi indicanti un cambiamento vi sono, primo fra tutti il colmamento di quella falla barica in pieno Oceano che tanto ci fa penare. Il Vortice Polare, difatti, presenta un’attività pronunciata, su livelli che potremmo definire normali. Il ramo canadese rende l’Atlantico orientale sede depressionaria, ma la presenza della suddetta falla porta le varie onde cicloniche ad insinuarsi verso longitudini troppo occidentali.
Aria fredda che scorre verso Sud, a largo del Portogallo, mentre quella calda, d’estrazione continentale Nord africana, viaggia in senso opposto fin verso l’Europa Centrale. Una traiettoria che penalizza costantemente la nostra Penisola, laddove, sovente, l’anticiclone ha trovato l’alimentazione calda necessaria per la sua persistenza.
Ecco spiegato il tempo degli ultimi giorni. Sole su molte regioni, specie durante le ore centrali della giornata, densi banchi di nebbia o foschie nelle vallate interne per fenomeni d’inversione termica. Ventilazione pressoché assente, elevati tassi d’umidità relativa dell’aria. Eppure, ad eccezione dei residui nebbiosi menzionati più volte, le nubi hanno interessato alcune regioni meridionali, apportandovi persino precipitazioni localmente intense. Ad esempio in Sicilia.
Sintomo della spossatezza anticiclonica, indicante una divergenza accentuata tra suolo e quota. In parole semplici: maggiori valori di pressione al suolo, minori in quota, laddove trovano luogo infiltrazioni di masse d’aria di diversa estrazione. Le ultime 72 ore hanno così regalato un abbassamento delle temperature, frutto delle deboli correnti orientali innescate da una blanda circolazione ciclonica tra la Penisola Ellenica ed il Mar Nero.
Il tempo odierno proporrà ben poche novità. Avremo ancora la presenza stabilizzante, tuttavia si possono notare vari corpi nuvolosi ad Ovest e a Sud dello stivale. Nel Nord Africa persiste una debole circolazione depressionaria in quota, con nubi che potranno raggiungere la Sicilia orientale e la Calabria del Sud, apportando locali deboli piovaschi. Nubi anche sulle coste del medio Adriatico e sul Gargano, figlie della suddetta figura ciclonica orientale. Saranno possibili associati fenomeni, più probabili nel Nord della Puglia.
Al Nord avremo la presenza delle nebbie mattutine, in diradamento durante le ore centrali della giornata. Interessante, tuttavia, il vasto sistema frontale osservabile in prossimità della Penisola Iberica, associato ad una nuova profonda ondulazione ciclonica oceanica. Nubi che apporteranno piogge sull’Europa occidentale e che nel weekend porteranno un aumento della copertura sui settori occidentali del Centro Nord, con locali deboli precipitazioni. Potrebbe tuttavia essere il preludio al peggioramento della prossima settimana, indicato dai modelli con insistenza e sul quale torneremo con i bollettini di previsione.