…in ogni caso, tranne qualche variazione termica altalenante e soprattutto per le regioni centro settentrionali, non si ravvisa in assoluto una fase di perseveranza delle condizioni fredde. Nessuna lettera dell’alfabeto greco, rappresentante una geometria atmosferica, sia nel presente che nel futuro più lontano, sembra possa affermarsi sulla parte centrale del nostro Continente.
Saranno quindi le nostre regioni di ponente e parte del nord est a vivere un “discreto esordio” del semestre freddo. Ancora occasioni per precipitazioni nevose sui rilievi alpini e prealpini, con il ritorno di temperature già più prossime alla media.
Il modello in questione, forse un po’ “fuori dal coro”, rimarca questa condizione, ma potrebbe ben rappresentare la possibile evoluzione dell’HP atlantico (Azzorre) in connubio con quello continentale.
Una prospettiva già indicata in precedenti occasioni e che sembra “contraddistinguere” i primi giorni dell’inverno meteo.
Le interferenze di aria atlantica, in concomitanza con quella più fredda di origini continentali, verso la prima decade del prossimo mese, sembrerebbero essere un “ricorrente” itinerario atmosferico.
Gradualmente torneremo verso periodi più “normali”; tuttavia c’è da seguire questa non remotissima possibilità circa l’ attività di un nuovo vortice freddo che potrebbe, tra le variazioni della “corda atlantica”, inserirsi nuovamente sul settore dell’Europa centro orientale. In ogni caso, circa questa tendenza, se convalidata da futuri “affollamenti”, torneremo a trattarla in maniera più dettagliata.
Per quando riguarda la tendenza futura, nel campo del prevedibile, essa sembra compresa in una “forbice previsionale” non molto aperta, quindi consolidabile nelle grandi linee.