Ci eravamo lasciati con la possibilità di assistere ad una rottura dello schema barico sul comparto dell’Europa centro meridionale. Questo sarebbe stato causato da una possibile infiltrazione di aria fredda in quota. Ormai, tale tesi, nel medio e lungo raggio, rimane solo una ipotesi del tutto fallimentare.
Questa “bolla termica” calda, generatasi sulla Spagna, ha trovato un “alleato” proprio quando essa sembrava palesarsi in maniera stabile sulla parte più occidentale del Nostro mare. Un cavo d’onda molto profondo, saccatura del vortice canadese, si è insinuato sulle coste ispaniche, producendo un veloce avanzamento dell’onda stabilizzate di matrice sub tropicale, proprio sulle nostre regioni.
Gli effetti gli abbiamo tutti ben presenti: la componente adiabatica di compressione dell’aria, dall’alto in basso, in congiunzione ad una circolazione di origini africana, ha fatto crescere le temperature in maniera rilevante.
Praticamente tutte le nostre regioni, ad esclusione forse di quelle più meridionali, hanno visto “schizzare” la colonnina di mercurio oltre la “fatidica” soglia dei 30° C. Tuttavia, non possiamo definire, al momento, questa situazione, spalmata sull’intera area peninsulare, come “anomala”. Sono ricorrenti i periodi in cui, tra la fine di giugno e gli inizi di luglio, si assiste ad una “impennata” estiva, con picchi termici di calore anche rilevanti.
Quello che ora ci viene proposto, nella stesura e lettura di un futuro previsionale “long range”, potrebbe essere, a ridosso del prossimo fine settimana, una maggior distensione della “convessità” sub tropicale, attraverso una componente di matrice atlantica. Tale situazione, gradualmente, dovrebbe riportare i valori termici nella media del periodo; pur tuttavia, lasciando il termometro sempre intorno alla soglia dei “trenta”. Tale evoluzione, auspicabile, condurrebbe con sé un piccolo inconveniente: aria umida oceanica che si introdurrebbe nella “calda bolla” favorirebbe un incremento del tasso di umidità. Quindi una situazione crescente di “afa” che potrebbe amplificare, laddove attualmente l’aria non si presenta molto umida, la sensazione di caldo. Potrebbero, in aggiunta a ciò, crescere le occasioni temporalesche, anche per le regioni centrali (zone interne). Il modello di Reading, interfacciato a molte altre emissioni deterministiche, propone questo scenario. Scenario, la cui frequentazione, sembra essere prossima a quella della realtà più lontana.
Al momento , nessuno ci ruberà “la bella e calda stagione”. Molti si lamentano del caldo eccessivo ed i media, sempre con visione distorta, martellano l’utente con “la torrida ossessione”: temperature record, l’Italia sta bollendo! E tutti a pensare a quel “fantasma ” del 2003. Al momento l’estate ha “gambe ben robuste”, ma potrebbe anche fletterle e regalarci “un breack “.